Nostri amici lebbrosi, raccolto un altro milione

Riunita l’assemblea della Onlus. Saranno impiegati dalla Tanzania all’Etiopia alle Americhe Latine
Di Simonetta D’este

Quasi un milione di euro di fondi raccolti in un anno e impiegati per sostenere progetti benefici dalla Tanzania all’Etiopia, dall’Armenia all’America Latina, con l’obiettivo finale di mettere in pratica un efficacie progetto anti lebbra. Tanto è riuscita a fare l’associazione «I nostri amici lebbrosi Onlus», che nel corso del 2016 ha raccolto grazie alla collaborazione di volontari e soci 948 mila 437,76 euro e che nei giorni scorsi ha presentato il riepilogo delle attività compiute e i programmi per il futuro nel corso dell’assemblea annuale che si è svolta al collegio Bertoni di Udine.

L’associazione udinese è impegnata a sconfiggere la fame, l’educazione, la realizzazione di strutture sanitarie e la lotta all’analfabetismo delle popolazioni più povere, tutte componenti che possono portare a debellare la lebbra, malattia curabile, che colpisce ancora 20 milioni di persone, di cui un terzo sono giovani e bambini.

La Onlus è stata fondata nel 1968 da Daniele Scipione ed è stata guidata dal suo instancabile fondatore fino al momento della morte, nel febbraio del 2013. Alla vigilia dei 50 anni di vita, l’associazione ha raccolto, erogato e trasformato in opere concrete di promozione allo sviluppo circa 37,5 milioni di euro.

«I nostri amici lebbrosi» ha continuato a vivere, anche dopo la morte del fondatore, seguendo le linee guida e i criteri originari, che comprendono la cura e il reinserimento sociale degli ammalati di lebbra e degli affetti da altre patologie, interventi di assistenza e promozione umana nel rispetto della dignità e della identità culturale e sociale dei destinatari degli aiuti, prevenzione attraverso l’alfabetizzazione, la tutela dei bambini e la valorizzazione del ruolo della donna, promozione allo sviluppo attraverso microrealizzazioni e il massimo contenimento delle spese di gestione, che non hanno mai superato il 5 per cento delle offerte.

Tra i progetti realizzati ci sono impianti di irrigazione, acquedotti, cisterne e impianti fotovoltaici in Paesi come Tanzania, Etiopia, Papua Nuova Guinea, Armenia e in America Latina, ma la Onlus ha contribuito pure alla costruzione e all’ampliamento di edifici scolastici, centri sociali, laboratori e all’acquisto di attrezzature sanitarie in India, Bangladesh, Ecuador, Indonesia e Cina. Ha finanziato l’acquisto di strutture sanitarie, ha avviato progetti di sostegno nutrizionale e scolastico in Eritrea, Filippine, Bolivia e Thailandia.

«Il sogno del fondatore, il motivo per cui quest’associazione è nata – spiega il presidente Giorgio Martellon –, era quello di contribuire a costruire un mondo più giusto e fraterno: più solidale».

All’assemblea della Onlus hanno partecipato anche suor Caterina Gasparotto, missionaria della Fraternità Cavanis in Papua Nuova Guinea, suor Lellis Kalloorkunnel, missionaria francescana indiana e padre Gianni Piccolboni, provinciale degli Stimmatini, con il parroco di Maiaso.

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