Non versano l’Iva e svuotano la Tecnogeo Sequestrati ville e terreni per 1,5 milioni
CAMPOFORMIDO. Prima hanno chiesto di usufruire della norma che consente di “ritardare” il pagamento dell’Iva per prestazioni effettuate a favore di enti pubblici, ma poi, anche quando le fatture sono state saldate, non hanno versato nemmeno un euro di quel milione e 517 mila euro. Non solo. Per rendere impossibile il recupero del credito da parte dell’Agenzia delle entrate tasse hanno svuotato la Tecnogeo srl “nascondendo” i crediti con tutta una serie di operazioni ritenute prive di una reale logica economica e costellate da sopravvalutazioni, artifizi contabili e operazioni finalizzate a dribblare il Fisco.
Questa almeno la ricostruzione della Guardia di finanza che, in collaborazione con l’Agenzia delle entrate e sotto la regia del pubblico ministero, Marco Panzeri ha passato ai raggi X i passaggi che hanno portato alla nascita della Tecno.geo srl che ha ereditato gli asset produttivi del settore edile proseguendo di fatto l’attività della Tecnogeo che invece è fallita, sempre nella stessa sede di via Zorutti. Per questo motivo la Procura ha chiesto e ottenuto dal giudice Emanuele Lazzaro il sequestro preventivo di tre immobili di pregio, cinque terreni divisi tra i comuni di Campoformido, Pavia di Udine e Portogruaro e il saldo di cinque conti correnti, tutti di proprietà di tre trust nati, sempre secondo l’accusa, al solo scopo di celare l’effettiva titolarità dei patrimoni che si volevano occultare al Fisco.
Nel registro degli indagati sono finiti Giovanni Cepparo di 72 anni, nato e residente a Portogruaro e il figlio Rudy Denis Cepparo di 46 anni nato a Portugruaro ma residente a Martignacco e attuale responsabile della Tecno.Geo. Entrambi devono rispondere di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
Per l’avvocato difensore di Rudy Denis Cepparo, Luca Zanfagnini, che ha presentato ricorso in Cassazione dopo la conferma del sequestro da parte del Riesame, però il suo cliente «è già stato chiamato a rispondere per gli stessi fatti del reato di bancarotta fraudolenta (cosa che varrebbe a maggior ragione per Giovanni Cepparo, che nel medesimo processo ha patteggiato la pena, difeso da Lorenzo Colautti come hanno fatto anche il fratello di Rudy Denis, Mirko Cepparo e Alessio Degli Atti, ndr) e dunque non si può avviare due processi. Inoltre - spiega - non è vero che i trust avevano la finalità di occultare il patrimonio: molto semplicemente c’era la necessità di creare una nuova compagine sociale visto che il fratello di Rudy Denis non voleva proseguire nell’attività, tutto è stato fatto con estrema trasparenza, e in ogni caso, anche per il presunto mancato pagamento dell’Iva, siamo convinti di poter chiarire la nostra posizione».
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