Non si trovano ortopedici per l’ospedale di Pordenone: ambulatorio affidato a 6 medici esterni

PORDENONE. È stato affidato a medici esterni all’Aas 5, privi di specializzazione in ortopedia, l’ambulatorio ortopedico per i traumi di lieve entità dell’ospedale di Pordenone. Una soluzione necessaria per far fronte alla carenza di ortopedici e non gravare sul pronto soccorso.
È quello previsto per i traumi che, al triage del pronto soccorso, sono classificati bianchi o verdi. In tali circostanze i pazienti vengono inviati a un apposito ambulatorio che tratta i casi di ortopedia o chirurgia della mano sulle 24 ore, 7 giorni alla settimana. Sono traumi minori che, però, incidono notevolmente sul conto complessivo delle prestazioni: in media sono 10 mila l’anno. L’ortopedico, in questo caso, decide cosa fare. I codici di gravità superiore, invece, erano e continuano a essere gestiti dal pronto soccorso.
All’Aas 5 non si trovano ortopedici. Un problema che incontrano anche ospedali di rilievo nazionale. Molti professionisti scelgono la strada del privato. A Pordenone, a metà maggio, l’Aas 5 aveva ridotto i posti letto nel reparto, ma ora mancano i professionisti per garantire questo servizio. Senza esito, inftati, le procedure per reclutarli. «Abbiamo scelto di mantenere questo percorso veloce – ha detto il direttore sanitario della Aas5 Giuseppe Sclippa – perché riteniamo sia un valore».
Senza tornare a gravare sul pronto soccorso si è quindi mantenuto l’ambulatorio, ma affidando a medici esterni all’azienda la parte sanitaria. «Abbiamo esternalizzato – ha proseguito Sclippa – a professionisti non dipendenti dell’azienda attività prima in carico agli ortopedici. Ci sono medici che prendono in carico i codici bianchi e verdi e li valutano secondo una procedura stabilita. In caso di dubbi possono chiamare l’ortopedico o il chirurgo della mano, che continuano a esserci».
Sono medici non specializzati in ortopedia, ma che si sono già misurati con queste problematiche: sono sei, provengono da fuori provincia e sono stati selezionati in base al curriculum e dopo un colloquio alla presenza dei primari di ortopedia, Luigi Corso, e chirurgia della mano, Alberto De Mas. Con questi medici esterni l’Aas 5 ha stipulato una convenzione.
«Siamo in una situazione di estrema protezione – ha concluso Sclippa –. Su un problema che potrebbe essere più rilevante di quello che viene individuato al triage si riesce a intervenire». Evidenziata anche «la grande disponibilità del personale infermieristico».
La nuova organizzazione è partita sabato e nei primi giorni non ci sono state segnalazioni di disagi. «È una soluzione ponte – ha concluso il direttore sanitario – che ci consente di mantenere il percorso breve, in attesa di dare risposte strutturate». La data di scadenza è tra agosto e settembre quando usciranno dalle scuole di specialità nuovi ortopedici che l’Aas 5 intende arruolare con concorso.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto