Non si apre il paracadute: militare Usa gravissimo

È precipitato nella zona di Dandolo durante un’esercitazione. Di stanza alla base di Vicenza, è al reparto di terapia intensiva: prognosi riservata

MANIAGO. Si è lanciato con il paracadute dall’aeroplano, durante una normale esercitazione alla postazione per gli aviolanci di Dandolo. Ma qualcosa è andato storto: il suo paracadute non si è aperto del tutto e il 35enne statunitense, militare dell’esercito di stanza alla base di Vicenza, è precipitato in picchiata.

Alcuni passanti lo hanno visto colare a picco, con il paracadute semichiuso. Poi, tutto intorno, il movimento dei soccorritori e dei carabinieri del Setaf di Vicenza che sorvegliano sempre gli aviolanci al poligono.

L’urto con il terreno, per il giovane militare, è stavo violentissimo, vista la velocità di caduta. Nell’impatto il trentacinquenne americano ha riportato politraumi e un gravissimo trauma cranico, con lesioni encefaliche.

Subito il paracadutista è stato soccorso sul posto dai sanitari e dai colleghi e trasportato d’urgenza, con un’ambulanza militare, all’ospedale di Pordenone, dove è stato ricoverato in terapia intensiva. La prognosi è riservata.

Nella sala d’attesa del pronto soccorso sono arrivati anche i suoi commilitoni, per stargli vicino. Ieri, in serata il personale medico stava valutando il trasferimento del paziente al reparto di neurochirugia di Udine, vista la gravità delle sue condizioni.

Quanto alle cause dell’incidente avvenuto al poligono di Dandolo, scatteranno presumibilmente le verifiche interne.

Verosimilmente si ipotizza che all’origine dell’accaduto vi sia stato un malfunzionamento dell’attrezzatura.

Spetterà, tuttavia, agli organi militari a stelle e strisce appurare le effettive cause dell’incidente. Potranno essere disposti accertamenti sul paracadute, ma non è detto che il dispositivo abbia subito un guasto.

Gli accertamenti potrebbero individuare altre cause. Ora, però, i pensieri e il cuore di tutti sono rivolti al giovane, che lotta fra la vita e la morte in una stanza d’ospedale.

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