Non registrò i clienti, hotel chiuso 7 giorni

Tarvisio: mancata comunicazione dell’Haberl della presenza di 4 romeni. Il provvedimento della questura esecutivo da lunedì
Di Anna Rosso

TARVISIO. L’attività dell’hotel Haberl, che si trova a Tarvisio in via Roma, sarà sospesa per sette giorni dal questore di Udine per motivi di ordine e sicurezza pubblica. Il provvedimento, firmato dal questore Claudio Cracovia, è stato annunciato al titolare da personale della Divisione amministrativa. Diventerà esecutivo da lunedì 23 in quanto all’interno della struttura, al momento dell’arrivo della polizia, c’era una scolaresca composta da una trentina di studenti minorenni. È stato quindi concesso un differimento, in quanto sarebbe stato difficile trovare un’altra sistemazione per i ragazzi.

Da un controllo effettuato nei giorni scorsi dagli agenti del Settore polizia di frontiera di Tarvisio era emerso che l’albergo aveva omesso di identificare attraverso documenti validi quattro cittadini romeni e di comunicare la loro presenza al sistema on-line nel quale vengono appunto registrati i dati di tutte le persone accolte nelle strutture ricettive. I quattro erano arrivati il 5 maggio. Per legge gli hotel devono comunicare alle questure le generalità degli ospiti entro 24 ore dal loro arrivo. Uno dei 4 romeni era già conosciuto dalle forze dell’ordine per furto e reati relativi agli stupefacenti. Il rispetto delle norme sugli alloggiati, come fanno notare in questura, é importante perché consente alle forze dell’ordine di intervenire tempestivamente in caso di necessità, qualora per esempio una persona abbia un provvedimento a suo carico non ancora notificato. Ed è anche una delle basi del quotidiano lavoro della polizia volto a garantire la sicurezza dei cittadini. E di questi tempi è anche uno dei punti di partenza dell'attività antiterrorismo. Il testo unico delle Leggi di pubblica sicurezza prevede per i gestori delle strutture ricettive (anche bed&breakfast e affittacamere) l’obbligo di dare alloggio esclusivamente a persone munite di carta d’identità o di un altro documento idoneo ad attestarne l’identità e di consegnare al clienti una scheda di dichiarazione delle generalità conforme al modello approvato dal Ministero, sottoscritta dal cliente e numerata.

Contro il provvedimento della questura, che ha natura amministrativa, il responsabile dell’hotel può fare ricorso, rivolgendosi entro trenta giorni al prefetto oppure entro sessanta giorni al Tar, il tribunale amministrativo regionale.

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