Non parla il broker in carcere Altri raggirati si fanno avanti
Pierpaolo Visintin – il promotore finanziario di Sesto al Reghena, 44 anni, di Sesto al Reghena, arrestato mercoledì dalla guardia di finanza per truffa, appropriazione indebita, attività abusiva di raccolta del risparmio e abusivismo finanziario – per ora tace. Davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pordenone Piera Binotto si è avvalso della facoltà di non rispondere. Per contro, la procura ha formulato parere negativo all’attenuazione della misura cautelare del carcere. Il broker durante l’interrogatorio di garanzia, ieri mattina, era assistito dall’avvocato Roberto Pelos, nominato codifensore di fiducia con l’avvocato Roberto Cianci. E’ probabile che il promotore finanziario renda interrogatorio in un secondo momento, ovvero al rientro del difensore che si trova all’estero e che lo assiste dalla genesi dell’indagine.
Se finora le denunce depositate alle fiamme gialle sono una trentina, per una quarantina di persone offese, è altrettanto probabile che siano destinate ad aumentare. Dopo che l’arresto del broker è diventato di dominio pubblico, infatti, altre persone si sono fatte avanti, dalla guardia di finanza, intenzionate a formalizzare l’esposto la prossima settimana. Tra i presunti raggirati, non solo anziani convinti con la fiducia dettata da un rapporto di lungo corso, ma anche disoccupati, come la giovane che non riusciva a trovare lavoro e che aveva investito 10 mila euro e addirittura familiari. Nessun contratto, affidamenti basati sul rapporto di fiducia. Di contro, c’era anche qualcuno che, pretendendo i soldi indietro, li aveva riavuti.
Un altro fronte di indagine, riguarda la destinazione degli investimenti. Far sparire quattro milioni di euro in due anni e mezzo, infatti, non è facile. Raccoglierli da solo, neppure. Proprio per questo la guardia di finanza sta analizzando la documentazione sequestrata nella villa del promotore finanziario, anche se formalmente nessun altro risulta iscritto nel registro degli indagati. Ricerche anche su eventuali conti correnti aperti all’estero. L’indagine era nata dalla denuncia di una coppia udinese che aveva affidato a Visintin 600 mila euro, i risparmi di una vita, mai riavuti. Col passare del tempo si sono fatti avanti risparmiatori di Sesto al Reghena, San Vito al Tagliamento, Udine e Gorizia. La difesa ha più volte ribadito che tutto sarà chiarito: al momento, però, il broker sceglie il silenzio.
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