Noleggiatori e tassisti, la guerra delle licenze

Pioggia di richieste ai Comuni: sono ormai 400 gli Ncc in provincia di Udine. La concorrenza con chi opera sul territorio è dura e partono gli esposti
Udine 23 Gennaio 2012 taxi protesta Copyright PFP/Turco
Udine 23 Gennaio 2012 taxi protesta Copyright PFP/Turco

UDINE. Nei piccoli comuni friulani le richieste per nuove autorizzazioni sono arrivate a decine in occasione della pubblicazione dei bandi e già di disquisisce di norme e deroghe. Ma fuori dai municipi, sulle strade, la guerra fra tassisti e noleggiatori con conducente è cominciata da un pezzo e non ha risparmiato colpi bassi. Si è passati dagli esposti alle sentenze in tribunale e, per quanto si continui a discutere, non se ne viene a capo. Ciascuno ha le sue ragioni.

Le differenze

Distinguere fra le due categorie è questione di lana caprina per i non addetti ai lavori. Il taxi tecnicamente rappresenta un trasporto pubblico non di linea, viene utilizzato solitamente per percorsi cittadini e aeroportuali, la tariffa viene visualizzata sul tassametro sin dal momento della partenza ed è determinata da un calcolo misto chilometrico/tempo, il servizio non prevede prenotazioni ma solo chiamate al momento.

Il noleggio con conducente è invece un trasporto privato non di linea, di prenotazione e noleggio auto con autista. Parte da una rimessa privata, si utilizza solitamente per tratte extraurbane, aeroportuali, disposizioni orarie e servizi di rappresentanza.

La protesta

Da tempo i gestori del servizio taxi denunciano l’espansione dei noleggiatori. «Ci portano via il lavoro – sostengono –, pur avendo un’autorizzazione legata a un comune, si spostano su altri territori e ci fanno concorrenza sleale. Spesso vengono da fuori per partecipare ai bandi dei piccoli comuni per poi lavorare altrove» è la protesta che risuona all’unisono.

E non si può dire che i tassisti non abbiano motivo di lamentarsi: in provincia di Udine sono quasi una sessantina, di cui 40 nel capoluogo, una decina a Cividale e poche unità sparse fra Tarvisio, Tolmezzo e Cividale. Ma il lavoro non abbonda. La flotta, più o meno invariata negli ultimi decenni, si era strutturata su una popolazione che cresceva intorno alle caserme. «Con l’esercito lavoravamo molto – osserva Nicoletta Baschirotto, per lungo tempo capo categoria dei tassisti in provincia di Udine – c’erano almeno 20 mila persone in più che utilizzavano il nostro servizio.

Poi i militari se ne sono andati e sono aumentati i noleggiatori con conducente. Alcuni lavorano con onestà e correttezza, altri sono scorretti e penalizzano i taxisti, che già devono affrontare costi di gestione notevoli».

Le norme

A disciplinare entrambe le categorie, è stata la Legge 21/1992 che ha stabilito precise norme sia per i tassisti sia per i noleggiatori con conducente. Su quella legge, poi, è intervenuto l’ormai famoso “Decreto legge Milleproroghe del 2008” (convertito in legge 14/09) con il quale il governo ha inteso inserire norme più restrittive che limitavano la concorrenza.

Nella Legge 14 del 27 febbraio 2009, all’articolo 29 comma 1 Quater sono state inserite modifiche sostanziali ai princìpi che dettano le norme per l’esercizio del noleggio con conducente, rendendo l’esercizio dell’attività vincolato al territorio del comune rilasciante l’autorizzazione Ncc. Ed è su questo principio che i taxisti hanno cominciato a far leva quando il numero dei noleggiatori è cresciuto in maniera esponenziale fino ad arrivare a 400 in provincia di Udine.

A colpi di deroga

«Si tratta di una battaglia che parte da presupposti sbagliati – assicura il noleggiatore Luigi De Fenza, titolare dalla Drincar e rappresentante dell’Anitrav (Associazione nazionale imprese trasporto viaggiatori) –. Il governo ha sospeso di anno in anno l’attuazione del comma 1 quater dell’articolo 29 che prevedeva norme restrittive per la nostra attività e non solo questa norma è rimasta inapplicata, ma quest’anno, in seguito all’ordine del giorno presentato dall’onorevole Ivan Catalano alla Camera dei deputati, la Commissione trasporti è stata incaricata di dirimere il problema e verificare la non vigenza di una norma che è sempre stata sospesa».

La concorrenza

De Fenza ha già sostenuto diverse battaglie legali proprio per la sua attività. «Mi hanno denunciato e sono finito davanti al giudice, ma le sentenze mi hanno dato ragione – commenta –. Possiedo una flotta di sette vetture – spiega – è normale che la mia attività venga svolta su larga scala, e non potrebbe essere altrimenti: se vinco un appalto per una ditta che mi impegna su un’altra regione per mesi devo lavorare in trasferta, sarebbe folle se dovessi rientrare in rimessa ogni sera pur impegnato altrove.

Esistono bandi pubblicati a livello europeo e chiunque può partecipare se ne ha i requisiti, infatti sul nostro territorio operano anche noleggiatori che provengono dall’Austria e dalla Slovenia. La rimessa è solamente il titolo sulla base del quale viene chiesta e concessa l’autorizzazione, quindi questa battaglia non ha motivo di esistere».

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