Noi, i ragazzi di Brandeburgo ’77

BUTTRIO. “Brandeburgo 1977” è la storia di un piccolo gruppo di uomini e donne che può sembrare un aneddoto da sogno americano e invece tutto made in Friuli.
Importante esempio della rinascita delle nostre terre distrutte dal terremoto, meno noto rispetto alla ricostruzione esemplare dei paesi distrutti, ma altrettanto significativo dal punto di vista economico-industriale. Tutto nasce dalla lungimirante capacità imprenditoriale di Luigi Danieli, che accettò la sfida di costruire in Germania un’acciaieria elettrica, scelta che in pochi anni avrebbe cambiato la realtà economica della zona.
A fine anni ’70 la produzione di acciaio era fondamentale per lo sviluppo delle nazioni: l’indice di industrializzazione di un Paese, prima del Pil, era calcolato anche in chili di acciaio prodotto pro capite. In quegli anni la Ddr (la Germania Est) era la nazione più sviluppata in questo settore e nell’ambito di questa supremazia decise di realizzare una modernissima acciaieria elettrica a Brandeburgo.
Alla gara internazionale per realizzare il progetto parteciparono le più importanti società del settore. Tra queste anche una piccola azienda friulana, Officine meccaniche Danieli &C, che sulla carta aveva poche speranze si superare colossi come la Krupp, ancor oggi sinonimo di acciaio nel mondo.
E invece a Buttrio un piccolo gruppo di tecnici armanti del loro sapere e da tanta volontà e determinazione, contando sulle proprie capacità concepirono un progetto che prevalse su tutti e si aggiudicò la commessa.
L’impegno prevedeva la realizzazione di un impianto ultramoderno capace di trasformare rottami di ferro in bilette d’acciaio; impianto all’avanguardia con particolare attenzione alla protezione dell’ambiente: acque di scarico, fumi e rumore in particolare. Concetti di salvaguardia ambientale che molti anni dopo sarebbero diventati punti base nell’industria in generale. Fu subito costituito un team di persone, una settantina, capace di portare a compimento un progetto che avrebbe cambiato le sorti industriali della Danieli e con essa di Buttrio: da quest’esperienza trae origine l’organizzazione della società di ingegneria per realizzare impianti “chiavi in mano”. Nasceva così la “Danieli Engineering”.
Il lavoro sviluppato assieme per un periodo di 3 anni ha creato un tale vincolo di amicizia nel team che a 36 anni da questa grande impresa queipionieri si sono ritrovati per festeggiare “Brandeburgo 1977”, tra un mare di ricordi, dai disegni fatti a mano ai testi battuti a macchina, ai lunghi viaggi su Fiat 128 stracariche di tecnici che ai controlli di frontiera lasciavano inorgogliti i doganieri italiani e sorpresi quelli tedeschi.
Ragazze e ragazzi di allora sono invecchiati; alcuni maestri purtroppo non ci sono più, ma proprio gli assenti sono radicati nel cuore e nei pensieri di tutti. La loro acciaieria è ancora lì, a Brandeburgo, perfettamente funzionante e produttiva come l’hanno lasciata quasi 40 anni fa. E a vedere questo gruppo di persone, di nuovo assieme, c’è da credere che sarebbero tutti pronti a rivivere quell’avventura.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto