«No agli affari al parco di San Floriano»
POLCENIGO. «Svendono 33 ettari di parco e due foresterie alla cooperativa Controvento: affitto di 820 euro al mese». Un affare che Marco De Carli, con Martina Janes e Ilario De Fort del gruppo consiliare Primavera Polcenigo, non vuole vedere ratificato all’albo pretorio del Comune. I ragazzi Primavera hanno chiuso la petizione, ieri mattina in piazza, per bloccare il contratto.
«La raccolta firme per chiedere al sindaco Mario Della Toffola e al presidente della Fondazione Bazzi di aprire un bando pubblico sulla gestione di San Floriano, è andata bene. Decine di cittadini e gruppi hanno aderito. È una vittoria per il movimento d'opinione che si è creato, l'apertura del sindaco Della Toffola».
Il primo cittadino ha promesso la prova trasparenza, sulla gestione del polmone verde della Pedemontana. «Nessuna frottola – De Carli ha taggato il post firmato Della Toffola –. L’incontro pubblico ci sarà per presentare il nuovo modello di gestione del Parco di San Floriano». In paese le voci si rincorrono e qualcuno dice che i giochi sono fatti. Il parco è diventato un caso politico. «L’affido non è ancora avvenuto – De Carli ne è sicuro –. L’incontro pubblico promesso dal sindaco ha senso, quindi, soltanto se realizzato prima della firma del contratto. Altrimenti, sarebbe una vergognosa presa in giro dei cittadini di Polcenigo. La Fondazione Bazzi deve ancora completare l'inventario dei macchinari e non ci risulta sia stata approvata la situazione patrimoniale a bilancio consultivo 2013. Si tratta degli attrezzi che la cooperativa Controvento dovrebbe avere in dote con il colle».
La speranza dei ragazzi Primavera è l’ultima a morire. «Sarebbe impensabile l'affidamento senza lo stato patrimoniale aggiornato – ha continuato Janes con Fort -. Non si può dare in affitto qualcosa di cui non si conosce il valore. In ogni caso, lascia ben sperare la dichiarazione del sindaco sull’incontro pubblico. Sempre che non si tratti di un incontro “dopo” la firma del contratto».
Il gruppo Primavera non abbassa la guardia. «Se il contratto sarà siglato prima del confronto con i cittadini, allora ci troveremo di fronte a una colossale presa in giro – non ci vuole credere De Carli –. Verso coloro che hanno firmato la petizione e tutti i cittadini che si vedrebbero tagliati fuori. Dalla decisione sulla gestione del più importante patrimonio pubblico della comunità».(c.b.)
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