Neve e vento spazzano il Friuli

Alberi sradicati e pali pericolanti. Black out e telefoni muti in molti comuni della Carnia
Di Alessandra Ceschia

UDINE. Neve, vento, pioggia e mareggiate hanno flagellato il Friuli fra il tardo pomeriggio di sabato e ieri, dalla Carnia fino al litorale, seminando danni e mobilitando vigili del fuoco, protezione civile e forze dell’ordine, al lavoro tutta la notte a causa del maltempo.

Le chiamate

Decine le telefonate giunte al comando provinciale dei vigili del fuoco e le segnalazioni alla sala operativa della Protezione civile di Palmanova. Le richieste di soccorso sono pervenute principalmente a causa di pali e alberi caduti nella zona della Bassa friulana per le forti raffiche di vento e in Carnia per alberi sradicati e rami spezzati in quanto appesantiti dalla neve e dalla pioggia.

Pali pericolanti

Le prime squadre dei pompieri sono uscite verso le 17.30 di sabato per un’emergenza nel Borgo Malborghetto a Villa Vicentina, dove un palo dell’illuminazione era pericolante. Stesse problematiche in via Sant’Andrea a Ruda e a Casali Nardon in comune di Pocenia per pali delle linee elettriche che rischiavano di precipitare a terra, come pure in viale Stazione ad Aquileia, dove sono stati rimossi alcuni pali della linea telefonica pericolanti. Fortunatamente, non vi sono stati danni a edifici o a vetture, nè feriti.

Alberi sulle strade

Molti anche gli alberi sradicati o pericolanti e i rami spezzati che hanno imposto l’intervento dei vigili del fuoco, principalmente nell’Alto Friuli. A partire da Intissans, frazione del comune di Malborghetto, dove è stata dirottata una squadra, come del resto a Noiariis in comune di Sutrio, a Cleulis nel comune di Paluzza, a Invillino nel comune di Villa Santina. Alberi pericolanti anche lungo la strada statale 355 in comune di Lauco, in località Baus in comune di Ovaro, sulla statale 465 a Ravascletto e in via Vincenzo Gioberti a Latisana. Ancora alberi pericolanti sulla 355 in comune di Ovaro e nella frazione Torz in comune di Rigolato e sulla statale 52 bis in comune di Tolmezzo. Nel pomeriggio di ieri c’è stata anche una grandinata a Somplago.

Statale chiusa

Gli interventi dei vigili del fuoco si sono susseguiti per tutta la notte e sono proseguiti fino alle prime ore del mattino. Sulla statale 52 bis, dove erano caduti 50 centimetri di neve, si è reso necessario il blocco stradale a 900 metri dal vecchio confine di Stato a causa della presenza di un cumulo di neve che si è staccato dal costone ed è precipitato sulla carreggiata. È stata disposta la chiusura nella serata di sabato del Passo di Monte Croce Carnico, la strada è stata transennata poco oltre l’abitato di Timau, è scattato inoltre l’obbligo di catene per le vetture dirette al Pramollo. Massima allerta per il pericolo slavine sul fronte austriaco. Nel primo pomeriggio di ieri una squadra di vigili del fuoco è intervenuta anche ad Ampezzo in via Nazionale, dove si è verificato un crollo all’interno di un edificio abbandonato

Un ferito

Un intervento particolare è stato richiesto ai vigili del fuoco da parte del 118 per soccorrere un anziano, in località Salino nel Comune di Paularo, che doveva essere trasportato in ospedale a Tolmezzo a seguito di una caduta durante il black out, in quanto i rami appesantiti dalla neve impedivano il passaggio dei soccorritori. Il personale intervenuto ha provveduto a tagliare i rami per creare un varco che ha consentito il passaggio della barella. Al lavoro anche i carabinieri di Forni Avoltri per un pullman di studenti diretti a Piani di Luzza che è rimasto bloccato nelle tormenta per quattro ore, i ragazzi sono stati tratti in salvo grazie all’intervento degli uomini dell’Arma, dei volontari del soccorso alpino e di quelli della protezione civile.

Black out

A complicare la situazione sono stati i black out che hanno coinvolto la Carnia. Numerose le interruzioni della fornitura della corrente elettrica che hanno interessato, fra l’altro, Preone, Forni di Sopra e Forni di Sotto, Lauco, Ovaro, Ampezzo, Ravascletto, Paularo e Arta Terme. Problemi anche alle linee telefoniche a causa dei danni provocati alle strutture dal maltempo.

Il Pordenonese

Lo scirocco non ha risparmiato la provincia di Pordenone, dove alcuni alberi sono caduti nei comuni di pianura, come Cordovado, vi sono state inoltre problematiche all’idrografia minore sul Meschio a Sacile, e sul Rogo a Sequals, sul Livenza è stato attivato il servizio di piena e superamenti dei livelli di guardia.

Acqua alta

La combinazione del vento e del picco dell’alta marea ha provocato violente mareggiate che hanno coinvolto sia Lignano sia Grado, dove l’arenile è stato danneggiato in più punti, parte del centro storico di Grado è finita sott’acqua.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto