Netto: l’opposizione lancia accuse su tutto «Ma sono notizie false»
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«Almeno una volta alla settimana sono costretto a rispondere ai risibili attacchi che l’opposizione sferra rozzamente».
Giuseppe Netto, capo del Lavori pubblici, rispedisce ai mittenti le accuse mosse all’amministrazione comunale negli ultimi giorni sulla stampa dalle opposizioni, rispettivamente dal consigliere Moreno Lisetto (Pd) sul caso del cumulo di terra con scivolo presente nel parco pubblico di Villa d’Arco e dal consigliere Mauro Baletti (Progetto Fvg) sulla situazione di riscaldamento e infiltrazioni al plesso della scuola elementare De Amicis.
«La scorsa settimana – sottolinea Netto – è iniziata con le affermazioni del consigliere Lisetto che dipinge un minuscolo cantiere, ordinato e in perfetta sicurezza, per la costruzione ex novo di un gioco a Villa d’Arco, in un luogo carico di pericolo per i bambini. Invece, non appena inerbita, la piccola collinetta con il suo scivolo diventerà un gioco diverso dal solito e del quale ho ricevuto dai cittadini solo indicazioni positive».
Poi, Baletti. «Il consigliere – aggiunge Netto –, dedicando i suoi strali alla manutenzione delle scuole, parlando della De Amicis racconta con dovizia di particolari di secchi posti nei corridoi e mensa sotto le perdite di acqua dal tetto: peccato si tratti di una notizia priva di ogni fondamento». Stando all’assessore, «il tetto non presenta perdite ma non solo, nello stesso comunicato Baletti, che evidentemente ha scarsa memoria, fa riferimento al rifacimento dello stesso tetto quattro anni fa dalla nostra amministrazione, peccato che il tetto sia stato invece rifatto quando il consigliere era assessore ai Lavori pubblici nel 2014».
«In ogni caso i vari consiglieri – incalza Netto – cercano di intorbidire le acque con continue notizia “false” e i normali problemi, a cui la complessa gestione del patrimonio comunale è soggetta, diventano subito dei “casi”- Ma si omette il fatto che noi provvediamo subito a risolverli. La stessa positiva conclusione delle grandi opere rimaste incompiute, che hanno rappresentato per noi una delle più grandi sfide vinte, non potendo a questo punto fare altro, vengono vendute ai cittadini come un momento di sperpero di risorse pubbliche anziché un arricchimento per la città. Non si preoccupino i consiglieri, la verità viene sempre a galla». —
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