Nessuno le paga, tolte le insegne al Mercatone «Così finisce un’epoca»

I dipendenti sono preoccupati per il loro futuro occupazionale: «Vederlo così fa male al cuore» Entro febbraio forse le proposte di acquisto



Rimosse le storiche insegne dal Mercatone Uno: il punto vendita, inaugurato nel 1998, dopo 22 anni è rimasto senza nome.

Nessuno paga le insegne con il marchio Mercatone Uno a Cornadella: la società fallita ha un debito astronomico e quindi ha finito di esistere. È la fine della storia dell’ex colosso dell’arredo e bricolage. Il negozio sulla Statale 13 chiuso da maggio dopo il fallimento dell’ultima proprietà, la Shernon Holding, e 25 dipendenti sono in cassa integrazione straordinaria, a zero ore in attesa di un nuovo titolare, ma ieri mattina davanti al capannone giallo privo di insegne avevano il “magone” anche alcuni ex clienti. «Che succede – si sono allarmati con i lavoratori – al Mercatone Uno?». I sindacati indicano l’ipotesi del risparmio: cioè insegne smontate per evitare le tasse sulla pubblicità. Capita anche negli altri punti vendita in Friuli e altrove, come a Reana del Rojale. «Vederlo ridotto senza marchio fa male al cuore», aggiunge una dipendente.

Le tasse sulla pubblicità sono azzerate con le insegne sparite: ma scompare un simbolo. «Una precauzione – è l’ipotesi del sindacato Filcams-Cgil nazionale – per evitare di accumulare spese sulla tassa sulla pubblicità. Lo stanno facendo nella cinquantina di punti vendita sparsi per l’Italia» . Il negozio di Sacile è di proprietà del Gruppo, quindi non ha problemi di sfratto come altri punti vendita. «In febbraio – ha anticipato il sindacato Uil-Tucs – i commissari straordinari comunicheranno i dettagli delle proposte avanzate dai potenziali acquirenti dei negozi. È probabile la vendita a spezzatino: il negozio di Sacile è nella rosa di quelli richiesti tra la dozzina di offerte».

«Siamo sull’ottovolante del futuro – dicono i lavoratori –. La proroga di cinque mesi di assegno della cassa straordinaria ci dà ossigeno, ma vedere il negozio senza insegne è un brutto colpo».

È la fine di un’avventura imprenditoriale dopo due crisi: la prima nel 2015 con il primo bilancio in profondo “rosso” e nel 2019 dopo pochi mesi di gestione della società Shernon. I 1.689 dipendenti nella cinquantina di punti vendita dell’ex Mercatone Uno (66 in Friuli tra Sacile, Monfalcone e Reana del Rojale) aspettano risposte sul loro futuro occupazionale.

«Il Mercatone di Sacile è stato per molti anni un punto di riferimento per il Friuli occidentale – dice l’ex consigliere comunale Rossana Casadio –. La crisi è partita negli ultimi cinque anni, con la ristrutturazione». La speranza è nella vendita: la proroga della cassa integrazione di cinque mesi, fino al 23 maggio fa pensare che, forse, entro la primavera possa nascere una nuova impresa.–



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