Neonati cardiopatici, un centinaio ogni anno in Fvg

«Vediamo circa 25 bambini sospetti cardiopatici a settimana – racconta il dottor Pasquale Gianfagna, responsabile del laboratorio di Ecocardiografia, afferente alla Soc di Cardiologia, diretta dal dottor Alessandro Proclemer - effettuando 750 valutazioni l’anno, tra soggetti sani e cardiopatici. La stragrande maggioranza delle cardiopatie riscontrate sono semplici: consentono una vita normale e non richiedono alcun trattamento. Invece per le cardiopatie congenite complesse, che possono mettere a rischio di vita immediato il neonato, in due o tre ore, sono necessari una conoscenza della patologia e un approccio terapeutico immediato per far sopravvivere il piccolo paziente e consentire di raggiungere un centro di cardiologia/cardiochirurgia dedicato al neonato per poter correggere le anomalie congenite anche nella prima settimana di vita. Una diagnosi corretta alla nascita è fondamentale».
Ecco perché il dottor Gianfagna ha organizzato il convegno sul tema “Le emergenze cardiologiche in neonatologia. Approccio diagnostico e terapeutico: dalle cardiopatie semplici alle cardiopatie complesse”. Si terrà oggi, dalle 8.30, nella sala Anfiteatro dell’ospedale di Udine. Saranno presenti cardiologi e cardiochirurghi del bambino di fama nazionale, quali Giuseppe Paliceo dell’ospedale Monaldi di Napoli, Bruno Marino del Policlinico universitario di Roma, Giovanni Stellin e Ornella Milanesi dell’università di Padova.
Ma il cuore di un bambino è diverso da quello di un adulto? «Il cuore di un bambino nelle cardiopatie congenite complesse - risponde Gianfagna - è caratterizzato da una conformazione anatomica completamente diversa da quella che è la struttura di un cuore sano. Il cardiologo dell’adulto non ne vede tante e quindi è necessaria una formazione specifica delle cardiopatie del bambino: il non agire immediatamente può influenzare negativamente la sua vita futura».
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