Neonata salvata, poi la corsa a Trieste

È nata ieri mattina alle 4, alla 29ª settimana, a neanche sette mesi compiuti. Un chilo e duecento grammi appena per la piccola guerriera.
Il parto era rischioso: podalico e senza taglio cesareo, perché quando la mamma è arrivata all’ospedale Santa Maria degli Angeli, la piccola stava già per uscire. Ma grazie alla professionalità dell’équipe di ostetricia e alla bravura della ginecologa Valentina Piccoli, l’intervento è riuscito alla perfezione.
Vista l’età gestazionale delicata la neonata è stata trasferita ieri mattina alle 11 al Burlo Garofolo di Trieste. La piccina è stata intubata e trasportata in ambulanza all’ospedale di Trieste. A bordo del mezzo del 118 è stata seguita costantemente dall’équipe medica del Burlo.
Ora la neonata pordenonese è ricoverata al reparto di terapia intensiva neonatale nel capoluogo giuliano. La prognosi è riservata, ma i medici sono fiduciosi: il peggio è passato.
La direzione sanitaria dell’Aas 5 specifica che i protocolli aziendali prevedono il trasferimento in una struttura specializzata dei neonati sotto le 30 settimane: una procedura di routine. Da qui la necessità di trasportare la piccola al Burlo in un ambiente che potesse fornirle le cure idonee.
«I primi cinque minuti di vita sono fondamentali – sottolinea il primario di pediatria e neonatologia Roberto Dall’Amico – perché in quel frangente il rischio di complicanze è elevato».
La ginecologa Piccoli ha condotto il parto in modo ineccepibile: è questa figura a fare la differenza nelle situazioni critiche. Del resto l’équipe di ostetricia e ginecologia (Soc sotto la direzione del primario Valter Adamo) è uno dei fiori all’occhiello dell’Aas 5.
Fra l’altro ormai i parti podalici sono solitamente programmati con cesareo e la casistica di poco al di sotto dei mille parti l’anno offre di rado ai medici l’occasione di cimentarsi in situazioni di emergenza come queste. Il lieto fine di ieri mattina conferma dunque la sicurezza del punto nascita pordenonese.
Nel Friuli occidentale il tasso di natalità è in picchiata, anche se l’anno scorso è stato registrato un calo più lieve delle nascite rispetto agli anni precedenti. Le coppie italiane e straniere fanno meno figli e in età più avanzata. È in aumento, infatti, il numero di primipare al di sopra dei trenta anni. Segno dei tempi, della crisi e di una società in evoluzione.
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