Nelle scuole vive il ricordo di Celso Macor

Allo scrittore intitolato l’Istituto comprensivo di Romans. «Un poeta che si è battuto per il suo Friuli»
Di Edo Calligaris

ROMANS. La sala “Monsignor Galupin” ha stentato a contenere i tanti che hanno voluto partecipare alla cerimonia di intitolazione dell’Istituto comprensivo scolastico di Romans, con sede a Mariano, al poeta e scrittore Celso Macor (Versa 1925 - Gorizia 1998). Istituto che raccoglie 10 scuole in quattro paesi: Romans, Mariano, Medea e Villesse. Alla cerimonia, infatti, erano presenti molti scolari coi loro insegnanti, i sindaci dei 4 Comuni interessati, l’assessore regionale all’Istruzione Loredana Panariti, l’assessore provinciale Ilaria Cecot e il coordinatore dell’Ufficio scolastico regionale Pietro Biasiol. Presenti anche tanti cittadini comuni, giunti pure dalla vicina Versa.

A condurre la cerimonia è stato il preside Paolo Buzzulini che ha inizialmente sottolineato come la scuola abbia camminato per tanti anni a fianco dei valori espressi da Macor, cercando di formare delle persone in grado di pensare con la propria testa per vivere in una società democratica e aperta. Valori umani e sociali che hanno animato Celso Macor e che questi ha lasciato in eredità coi suoi scritti e le sue poesie. Buzzulini ha ricordato pure come l’intitolazione dell’Istituto a Celso Macor sia stata sostenuta dal collegio dei docenti, dal consiglio d’istituto, dai sindaci dei 4 Comuni, dal prefetto e dall’Ufficio scolastico provinciale.

Di Macor, dopo alcuni brani vocali e strumentali proposti dagli scolari guidati dai docenti di musica Renzo Marega e di lettere Stefano Zulini, ha parlato il professor Ferruccio Tassin che ha ripercorso la figura e l’opera di Celso Macor, nato in una modesta famiglia a Versa, dove ha cominciato a operare per il bene della sua comunità all’interno del Circolo ricreativo cittadino, assieme al parroco don Michele Grusovin, fino ai riconoscimenti internazionali ricevuti per le liriche con cui ha voluto difendere e valorizzare la sua terra e la sua lingua friulana.

«Macor è stato un uomo libero - ha detto invece Biasiol - che si è speso culturalmente per la libertà, la tolleranza, l’incontro con gli altri e l’abbattimento dei confini e di ogni barriera, in un mondo che, invece, attualmente sembra dirigendosi da tutt’altra parte». Altri scolari hanno letto alcune liriche di Macor in lingua friulana, italiana e slovena, mentre alla fine dell’incontro il preside Buzzulini ha consegnato a Patrizia Lazzari, preside dell’Istituto comprensivo di Romans, il decreto ufficiale di intitolazione.

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