«Nella pace dei giusti» con la sua poesia

FONTANAFREDDA. È stato «accolto nella pace dei giusti» il maestro Nilo Pes, capitano degli alpini e reduce di guerra che «ha saputo obbedire, comandare, essere libero e armonizzare le tre parole». In tanti, ieri pomeriggio, lo hanno accompagnato per l’ultimo viaggio, nella chiesa di Vigonovo, stringendosi attorno al figlio Alvise e ai familiari. Dal vicepresidente vicario dell’Ana Mario Povoledo al capogruppo Aurelio Cimolai con tutti i suoi oltre cento iscritti, dai reduci Ottavio Pes e Onorino Pierobon a decine di rappresentanti di associazioni combattentistiche e d’arma (tra loro Aldo Ferretti del Nastro azzurro, Julia Marchi delle famiglie dei caduti e dispersi in guerra, Mario Zanetti dei combattenti e reduci), e i gagliardetti di molti gruppi Ana del Friuli occidentale, con l’ex presidente Giovanni Gasparet.
Omaggio al maestro, scrittore, uomo di cultura, di fede e ricercatore, anche dagli amministratori comunali di ieri e di oggi: tra loro, il sindaco Claudio Peruch e gli emeriti Giovanni Di Benedetto e Giovanni Baviera. Omaggio a «una notevole figura – per dirla con le parole del parroco don Giacomo Santarossa che ha concelebrato il rito funebre con don Luigi Stefanutto –. A un maestro che faceva amare lo studio e la ricerca storica grazie alla sua passione e all’humor». Aveva un «grande senso del dovere, della parola data: spesso, in piena notte, la lucina del suo studio era accesa, Nilo stava lavorando, perché aveva sempre tanto da fare, anche per la parrocchia».
Il suo senso del rispetto per il prossimo, ha aggiunto il parroco, lo dimostrò «quando lasciò l’auto per la bicicletta perché si accorse che poteva costituire un pericolo per gli altri». Tra i tanti alpini, un annedoto di Giuseppe Sartini: «Durante la naia rientravo da Tolmezzo e dalla stazione di Pordenone tornavo a Porcia a piedi. Il maestro Pes, quando scorgeva che camminavo a bordo strada col cappello in testa, si fermava e mi dava spesso un passaggio».
Per gli alpini di Vigonovo, dove aveva fondato il gruppo guidato per 47 anni, «se ne vanno un papà», ha detto il capogruppo, «un educatore e tanti ricordi», ha aggiunto Sandro Bressan, che ha recitato la preghiera dell’alpino prima del Silenzio.
I cori di Fontanafredda Coralrisultive, Ranzano e Vigonovo (diretti da Carlo Mattioni, all’organo Rita Vavassori) hanno intonato “Ortigara”, poesia che Nilo Pes aveva scritto (a pochi aveva confidato di avere vinto il terzo premio nazionale al concorso delle poesie alpine) e che era stata musicata da Guido Podestà:
«La stavamo studiando per cantargliela a sorpresa in autunno, ma il tempo non è stato dalla nostra parte». Poi, mentre la bara – sulla quale sono state posate tre rose, il cappello alpino, le medaglie di guerra e il tricolore – usciva dalla chiesa, l’ultimo applauso per «l’uomo giusto che ha vissuto una vita laboriosa, lunga e spesa bene».
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