Nel secondo romanzo di Gri un omaggio alla sua Val d’Arzino

L’ANNIVERSARIO
Nella chiesa di San Michele Arcangelo, a Vito d’Asio, l’associazione Hortus Librorum - Antica biblioteca Monsignor Leonardo Zannier” ha concluso il ciclo di eventi organizzati per il 170° anniversario dalla nascita del sacerdote. A suggellare l’iniziativa la presentazione del secondo romanzo del filosofo Pier Giorgio Gri “Intrecci del tempo presente”. Originario di Flagogna, dopo gli studi fra Milano e Padova, Gri ha insegnato filosofia a Udine, città in cui vive. Il libro è un omaggio alla sua Val d’Arzino. In uno stile essenziale ma pregnante, racconta la storia della povera gente della Val d’Arzino – con le sue borgate Cjamp, Fruinç, i Batàias e i Ringans – che si intreccia con la grande storia a partire dagli inizi del Novecento. È tutto un intrecciarsi e un dilatarsi di memorie, di persone e di vigorosa realtà da San Francesco giù lungo la direttrice della strada Regina Margherita e del fluire dell’Arzino sino a quel lungo rettilineo che finisce contro la massicciata della via ferrata nel piazzale della Stazione di Flagogna o, più pomposamente, Forgaria Bagni-Anduins, «la prima tappa dell’altrove», come la definisce il narratore. Qui si sono consumate tante partenze e ci sono stati ritorni, si sono dipanati i fili di tante storie, talvolta spietate, e di tanti affetti. La parrocchiale di Vito d’Asio, dove si è tenuto l’incontro, sorveglia dall’alto l’imbocco della forra dell’Arzino verso monte e guarda a valle verso il grande fiume che lo inghiotte.
La scelta degli eventi che hanno arricchito il programma celebrativo per i 170 anni dalla nascita di monsignor Zannier, curato da Emanuele Gerometta, ha seguito un ideale filo tematico che ha voluto mettere in luce le molteplici sfaccettature della figura del prelato. Dopo l’inaugurazione della nuova sede dell’associazione il convegno dello scorso 29 settembre ha disvelato alcuni aspetti meno noti dell’illustre religioso e di alcune preziosità custodite nell’antica biblioteca, con interventi di Emanuela Gerometta, Paolo Zaja e Alberto Vidon. A conclusione di un programma così articolato si guarda già alla progettazione delle iniziative che terranno impegnato il comitato nei prossimi mesi. —
G.Z.
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