Nel Pordenonese fiumi in piena e blackout: esondato il Cellina

PORDENONE.  Dopo una giornata passata con lo sguardo al cielo, attraversato da una perturbazione che ha portato piogge intense e forte vento in montagna, il focus domenica 6 dicembre si sposta sulla terra. O meglio sui fiumi, sorvegliati speciali in tutta la Destra Tagliamento.

Continua l’allerta

Le piogge cadute nella giornata di sabato 5 dicembre (416 mm a Barcis, 80-90 sulla Pedemontana e 30-50 sulla media pianura) hanno portato disagi soprattutto nella parte alta della provincia. Ma la perturbazione continua e questo «ci porta a incrementare il livello di criticità idraulica nell’area pordenonese – spiega il vicegovernatore Riccardo Riccardi – nel Friuli occidentale resta rosso anche il livello di criticità idrogeologica». Mentre per quanto riguarda il Covid si torna finalmente in fascia gialla, sul fronte meteo l’allerta è rossa.

I fiumi

Una combinazione, quella di forti precipitazioni e vento di scirocco, che fa temere per il livello degli invasi, destinati a crescere. Sabato alle 16.20 è stato superato il livello di guardia del Cellina-Meduna. Nella zona conoidi la sommatoria degli scarichi di ponte Racli e Ravedis ha portato al raggiungimento dei 300mc/s ed è stato quindi attivato il servizio di piena sul Meduna: l’onda di piena transiterà domenica a Ponte Meduna ed è previsto, conseguentemente, un aumento del Noncello che vedrà il suo acme lunedì.

Il picco di piena del Tagliamento, che sabato aveva superato i 2,70 metri, è atteso per la tarda serata di domenica a Latisana e, secondo le proiezioni della Protezione civile, si dovrebbe mantenere sotto il livello di secondo presidio. La piena del Livenza, invece, è prevista a Sacile nelle prime ore della giornata di domenica.

In città

Il sindaco di Pordenone Alessandro Ciriani ha invitato tutti alla massima prudenza per il rischio di esondazioni dei fiumi. I cittadini di Vallenoncello e Villanova, in particolare, sono esortati a mettere in atto le precauzioni ormai consolidate per minimizzare eventuali allagamenti.

«Nonostante gli ingenti sforzi profusi non possiamo ancora dirci completamente sicuri – commenta il consigliere regionale del Partito Democratico Nicola Conficoni –. Per mitigare frequenza e portata degli allagamenti a Villanova Storica, è necessario ottimizzare la funzione antipiena dei serbatoi montani della val Meduna aumentandone la capacità di laminazione. Speriamo che anche il sindaco chieda la realizzazione degli interventi indicati dal piano dell’Autorità di bacino».

Non sono mancati i disagi anche nella giornata di sabato: a Borgomeduna la linea elettrica è saltata più volte nel corso della mattinata. Enel è intervenuta per sistemare le interruzioni di corrente.

I soccorsi

Diversi i disagi registrati nel resto della provincia. A Pradis i vigili del fuoco sono intervenuti per un paio di alberi caduti sulla strada. Lungo la sr 552, all’altezza di Pecol, si è formata una pozza d’acqua molto grande. Inoltre squadre della Protezione civile di Tramonti di Sotto e di Tramonti di Sopra sono intervenute sulla strada di Campone per alcuni alberi.

La Protezione civile regionale ha registrato cadute di piante anche a Castelnovo del Friuli e Andreis. In Valcellina è straripato il Varma, costringendo alla chiusura della sr 251. Ad Aviano, invece, il torrente Ossena è rimasto bloccato da una delle grate sigillate che delimitano la base Usaf a Pedemonte ed è esondato, allagando le campagne di Piante.

Salvato dal guado

Non è mancato chi, nonostante la chiusura dei guadi, ha sfidato la sorte mettendo a rischio sé stesso e i soccorritori: un corriere si è trovato in difficoltà sul guado tra Vivaro e Rauscedo.

Sono dovuti intervenire i vigili del fuoco di Maniago che, grazie alla “fotoelettrica”, hanno garantito un soccorso tempestivo: in questi casi la rapidità gioca un ruolo fondamentale. Il ragazzo è stato recuperato, illeso, mentre il furgone (vuoto) è rimasto sul greto del fiume. —


 

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto