Nei Baci Perugina un verso di Ciro di Pers

Una strofa scelta dalla poesia «Sopravvivenza dell’amore alla bellezza». Il letterato friulano nacque nel 1599 e morì nel 1663 a San Daniele

UDINE Una strofa di una poesia firmata da Ciro di Pers, friulano del ’600, finisce tra i rarissimi autori italiani presenti nei cartigli dei Baci Perugina.

Il verso scelto dall’apposito team che si dedica alla ricerca delle frasi scritte nella sottile carta che avvolge i cioccolatini, è tratto da «Sopravvivenza dell’amore alla bellezza».

Ed è: «Sempre tu sarai bella, io sempre amante».

Nato nel 1599 da una famiglia di antica nobiltà friulana, Ciro di Pers studiò filosofia a Bologna dove strinse amicizia con Claudio Achillini e frequentò gli ambienti letterari più in vista della città.

Intorno al 1620 ebbe inizio la sfortunata storia amorosa con Taddea di Colloredo, sua parente per parte di madre, che non poté sposare per l’opposizione dei genitori di lei e che cantò nei suoi versi col nome di Nicea.

Probabilmente effetto della delusione amorosa fu la decisione di entrare nell’ordine dei cavalieri Gerosolimitani, investitura che ricevette alla Valletta dopo un viaggio verso Malta, durante il quale si fermò in diverse città italiane in ognuna delle quali frequentò letterati e fece conoscere la propria opera poetica.

Da Malta prese anche parte a una spedizione contro i Turchi, ma già nel 1629 tornò in Friuli, nel castello di Pers, dove visse quasi sempre dedicandosi alla letteratura e agli studi, rifiutando tra l’altro l’invito alla corte di Vienna e più tardi le sollecitazioni di Francesco I d’Este che gli chiedeva di stabilirsi alla corte di Ferrara.

Ciro di Pers morì nel 1663 a San Daniele.

Compose un primo gruppo di rime tra il 1618 e il 1620 dedicandole a Nicea, e continuò per tutta la vita a scrivere versi che erano letti e conosciuti negli ambienti letterari, ma che vennero pubblicati soltanto postumi col titolo di Poesie.

La sua opera, che s’impone come uno dei canzonieri più significativi del Seicento, oltre a un’alta elaborazione stilistica mostra una inconsueta rispondenza tra l’esperienza sentimentale e morale e le scelte tematiche; per questo fu più di altre amata ed apprezzata anche dai poeti dell’Ottocento.

Ciro di Pers scrisse anche una tragedia, «L’umiltà esaltata o vero Ester regina», anch’essa pubblicata postuma (1664).

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