Negli ex cinema Ariston, Puccini e Odeon possibilità di riuso legata alle proiezioni

Un discorso a parte meritano gli ex cinema della città, luoghi cui gli udinesi sono molto affezionati. Nella mappatura realizzata dal Comune sono stati inseriti l’Ariston di via Aquileia, il Puccini di via Savorgnana e l’Odeon di via Gorghi. In tutti e tre i casi la proprietà degli spazi è privata e ci sono vincoli di tipo urbanistico da rispettare nel caso di interventi di recupero.
Il più grande è l’Ariston, con i suoi 1.772 metri quadrati di superficie fondiaria, che è caratterizzato da uno stato di conservazione definito «buono». Il Puccini si sviluppa su 1.293 metri quadrati, con uno stato di conservazione «mediocre». Infine l’Odeon, quello che probabilmente, per le sue caratteristiche, sta più a cuore agli udinesi. Sviluppato su una superficie di 1.251 metri quadrati, è contraddistinto da uno stato di conservazione «buono».
«Da tempo si parla di un possibile riuso di questi spazi – afferma l’assessore comunale all’Urbanistica, Giulia Manzan –, ma fino a oggi non è stato definito nulla di concreto. Tra le varie ipotesi sul tavolo c’è quella di riutilizzare gli ex cinema per destinarli a funzioni non ancora presenti in città, compatibili però con le caratteristiche distintive di queste sale di proiezione, senza snaturarne l’essenza. Ripeto, ci sono una serie di ragionamenti in piedi ma ancora nessun progetto definito, anche perché un eventuale recupero dovrà tenere conto dei vincoli a cui alcuni di questi spazi sono soggetti. Anche l’università di Udine – sottolinea l’assessore – si sta occupando della questione ex cinema, quindi confido che ci possa essere una collaborazione come sta già avvenendo per la stesura del Peba, il Piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche».
Negli ultimi anni soprattutto l’ex cinema Odeon è stato al centro della dibattito per un suo ripensamento. Si è parlato di un centro wellness, di un museo e addirittura di una palestra di roccia. Nel 2016 l’Odeon fu utilizzato da vicino/lontano come sala espositiva, con i cittadini che ebbero la possibilità, ancora una volta, di vedere le meraviglie di questo cinema-teatro in stile Liberty inaugurato nel 1936, come gli affreschi e i graffiti di Ugo Rossi e i rilievi di Antonio Franzolini. Cinque anni fa si ipotizzò un suo recupero come contenitore culturale: una sorta di archivio contemporaneo del territorio o semplicemente una galleria d’arte. Ma, purtroppo, nulla accadde. —
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