Navarons onora la sua poetessa con una mostra

Novella Cantarutti avrebbe compiuto cent’anni Omaggio fotografico a cielo aperto per “festeggiarla”

MEDUNO

Nell’anno in cui avrebbe tagliato il traguardo del secolo, la “sua” Navarons si trasforma in esposizione a cielo aperto: un omaggio fotografico suggestivo alla poetessa e docente Novella Cantarutti. Gli scatti di Danilo De Marco appesi sui muri in sasso delle abitazioni della frazione di Meduno contribuiscono a creare un’atmosfera magica.

La mostra, dal titolo “In scjapinela” (“In punta di piedi”), ricavato da un testo della Cantarutti dedicato alle radici, sarà inaugurata alle 17 di domenica. L’iniziativa è del Comune di Meduno, guidato dal sindaco Marina Crovatto, su idea del sistema bibliotecario delle Valli e Dolomiti Friulane, e gode di collaborazioni come Fondazione Friuli, Uti, Circolo Menocchio.

L’obiettivo è far conoscere e vivere il borgo e al contempo raccontare Novella nella pluralità di anime intellettuali: poetessa, ricercatrice, docente, donna. Ai pannelli fotografici si aggiungono quelli coi brani della poetessa. Sulla necessità di valorizzazione al meglio la figura di Cantarutti s’è mossa anche la politica: il consigliere regionale Emanuele Zanon, ex sindaco di Cavasso Nuovo, ha depositato una mozione affinché «si promuovano iniziative per onorare la memoria di un’esemplare scrittrice e insegnante. Una donna che ha saputo declinare in versi la lingua friulana, come pochi altri hanno fatto nel Dopoguerra, confrontandosi con nomi come don Giuseppe Marchetti, Pier Paolo Pasolini e Carlo Sgorlon. È doveroso rendere omaggio a un personaggio del suo calibro, poetessa-scrittrice, insegnante di letteratura italiana e storia, donna scrupolosa, raffinata e appassionata, esempio positivo per le nuove generazioni di docenti, ancor più in questo momento storico, tra l’emergenza Covid-19 e la cronica precarietà della categoria».

I suoi alunni, ha ricordato Zanon, «non hanno mai dimenticato la grande umanità e le appassionate lezioni, tenute prima alle scuole medie di Spilimbergo e poi all’istituto tecnico Malignani di Udine, nel quale ha esercitato la professione di educatrice con delicatezza, entusiasmo e rispetto». —



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