Natale di solidarietà per la Roncadin in aiuto a Melegatti

Imparare dalla sofferenza e dalla fatica non significa solo rialzarsi dopo la caduta: significa tendere la mano a chi vedi inciampare. E se questa forma di solidarietà avviene tra due aziende, lo scambio virtuoso, diventa ancora più grande.
Un esempio di questo effetto domino, in positivo, lo offre l’azienda Roncadin di Meduno, una realtà importante non solo in termini di produzione di pizze surgelate, fatturato e occupazione, ma un’impresa che ha dimostrato con l’esempio cosa significhi risorgere dalle proprie ceneri. Il 22 settembre del 2017 un violento incendio ha distrutto quattro delle sei linee produttive e seimila metri quadrati di stabilimento a Meduno. Un anno dopo l’azienda non solo era in piena attività, ma aveva già tantissimi progetti di sviluppo.
Quella caduta, però, ha lasciato un segno profondo ed è anche per questo che per Natale l’azienda ha voluto pensare a chi vive un momento difficile: l’azienda Melegatti di Verona.
Con un semplice post sul proprio profilo Facebook, la Roncadin ha scritto: «Ultima settimana prima della pausa natalizia, in azienda si consegna la strenna a tutti i dipendenti e collaboratori. Quest’anno abbiamo deciso di acquistare circa seicento pandori direttamente da Melegatti, per sostenere concretamente un’importante realtà che ha contribuito a creare la storia e la tradizione dell’industria alimentare italiana. Da Meduno a San Giovanni Lupatoto (Verona), i nostri migliori auguri di buon Natale e un 2018 di ripartenza a tutti i lavoratori di Melegatti!».
Un segno concreto di speranza, quello della Roncadin, che ha 598 dipendenti e che non ha mai smesso di credere nella ripartenza. In questo probabilmente è più vicina alla Melegatti di quanto si potrebbe pensare. L’azienda dolciaria veneta sembrava destinata a scomparite e con essa il celebre marchio . E invece il pandoro Melegatti dall’8 dicembre è tornato sugli scaffali dei supermercati veneti, ma anche in Lombardia, a Napoli e a Roma e nello spaccio aziendale. Una corsa contro il tempo se si pensa che a novembre è stata chiusa l’operazione con cui brand e stabilimenti, dopo il fallimento, sono stati acquistati dalla famiglia di imprenditori vicentini Spezzapria. Il giorno dopo i 35 lavoratori sono tornati al loro posto per sfornare pandori e panettoni.
Roncadin ha teso loro la mano con un piccolo ma importante gesto. Chissà che altre aziende seguano l’esempio.
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