Natale a Udine: pranzo in famiglia? Sì, ma al ristorante

UDINE. Natale in famiglia: tutti a tavola, ma a quella del ristorante. Il 25 dicembre è arrivato e, come vuole la tradizione, è giunta l’ora di ritrovare i parenti per il pranzo natalizio anche se più di qualcuno quest’anno ha rinunciato a “spadellare” per giornate intere e ha optato per il ristorante. La complicata scelta del menù, la preparazione dei piatti e l’accoglienza degli ospiti non sembrano più rientrare tra le corde di moltissimi friulani che, piuttosto di stressarsi, preferiscono passare qualche ora serviti e riveriti.
La conferma arriva direttamente da alcuni locali della città che, già dall’inizio del mese, sono “sold out”. A chi predilige il menù fisso si affianca chi invece sceglie di mantenere la selezione di piatti “à la carte”, per offrire una maggiore possibilità di scelta ai clienti, che quest’anno – confermano sempre i ristoratori – si sono presi per tempo per “accaparrarsi” i coperti, togliendosi fin dall’inizio il pensiero.
I prezzi? Invariati rispetto al 2014 e mediamente si spende circa 50 euro a testa, chi comprendendo le bevande e chi no. Sul fronte dei piatti, invece, regna il classico menù con le ricette delle feste e pietanze a base di ingredienti della stagione. Dalle trippe al baccalà, dal musetto e brovada alla tacchinella, gli chef si sono sbizzarriti – senza esagerare con le porzioni – per accontentare tutti i palati.
Alla Tavernetta, al Vitello d’Oro e all’Antica Maddalena i posti sono esauriti: menù fisso al primo, con sette portate tra lo sfizioso e il tradizionale (non mancano i cannelloni, qualche piatto di pesce e il carrè di vitello), menù “consueto” nel secondo e nel terzo che, a eccezione di qualche pietanza tipicamente natalizia, preferiscono non impegnare il cliente con degustazioni “preconfezionate”.
«Da qualche anno scegliamo il format del menù alla carta per dare più libertà ai nostri ospiti di decidere cosa desiderano ordinare», sottolineano all’Antica Maddalena, mentre al Vitello d’Oro confermano che per queste feste le prenotazioni si sono mosse in anticipo, e anche per la fine dell’anno sono a buon punto. «Un tempo il Natale era più casalingo – osserva il ristoratore – ora invece c’è più voglia di concedersi una “coccola”, mangiare al ristorante e non avere preoccupazioni».
Anche all’Ancona 2 menù a scelta, che come ogni anno propone tipicità napoletane, il capretto al forno e i tradizionali piatti di pesce, e dove le prenotazioni sono esaurite già dal 1º dicembre, come alla Casa della Contadinanza, in cima al castello con il menù di stagione.
Degustazione invece a Il Fogolar – Là di Moret, con lo chef che propone cinque tipologie di ravioli, vitello e cotechino, e Alle Volte, dove piatto principe è il pesce. Insomma il pranzo di Natale non perde il suo appeal e tra chi lo preferisce fra le mura domestiche e chi al ristorante, concedendosi un piacevole strappo alla regola, lo si condivide sempre volentieri assieme ai propri cari.
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