Nasce l’alleanza dei sindaci per l’aumento dello stipendio

UDINE. Troppo ampia la differenza tra la “busta paga” dei consiglieri regionali e quella dei sindaci. Anche a fronte delle responsabilità che questi ultimi sono costretti ad assumersi, sia a livello amministrativo che penale. Ecco perché i primi cittadini tentano di alzare la testa e, attraverso il Consiglio delle autonomie locali, sono al lavoro per dar vita a una prima bozza da presentare alla giunta e al Consiglio regionale.
L’obiettivo è strappare un adeguamento di stipendio. Se n’è parlato nei giorni scorsi durante la I Commissione del Cal, presieduta dal sindaco di Gemona, Roberto Revelant.
«La volontà di intervenire per adeguare l’indennità dei sindaci, che è ferma al 2011, c’è, come confermato dall’assessore Pierpaolo Roberti – chiarisce Revelant –. Abbiamo iniziato a discutere, facendo un’analisi di quanto avviene nelle altre Regioni a statuto speciale».
Ciò che è emerso è che le indennità dei primi cittadini del Fvg sono tra le più basse a livello nazionale. «Tutti i presenti – spiega il sindaco di Palmanova Francesco Martines – hanno evidenziato come sia necessario e urgente intervenire.
Esiste un’evidente sproporzione tra le indennità percepite dai sindaci e quelle dei consiglieri regionali. I primi cittadini della nostra regione, se si escludono i grandi Comuni, prendono stipendi 7-8 volte inferiori rispetto a quelli degli eletti in Regione, pur assumendosi continuamente grandi responsabilità penali e civili, oltre al quotidiano impegno con le tante persone che chiedono aiuto o supporto».
Entrando nel merito delle cifre, si va dagli 893 euro lordi al mese per i sindaci dei Comuni fino a mille abitanti, ai 5.052 euro dei Comuni capoluogo di provincia. Nel mezzo ci sono i 1.333 euro da 1.001 a 3 mila abitanti; i 1.691 euro da 3.001 a 5 mila; i 1.945 euro da 5.001 a 10 mila; i 2.893 euro da 10.001 a 20 mila; i 3.677 euro oltre 20 mila.
«I consiglieri regionali che hanno incarichi in commissione o in ufficio di Presidenza – aggiunge Martines – hanno anche indennità aggiuntive rispetto agli 8.500 euro netti che percepiscono. I sindaci che svolgono ruoli in organismi comprensoriali e di rappresentanza del territorio, invece, non possono percepire nulla e non hanno rimborsi».
Fra i temi dibattuti, anche il modo in cui calcolare le eventuali maggiorazioni per i primi cittadini. Questa la riflessione di Martines: «Non ci si può fermare solo all’elemento demografico per valutare il criterio col quale regolare gli aumenti.
È necessario trovare 4 o 5 parametri aggiuntivi, considerando, ad esempio, quei Comuni dove i sindaci hanno anche incarichi di posizione organizzativa, o dove sono presenti scuole superiori, discariche, caselli autostradali, insediamenti industriali. Lo stesso metodo viene peraltro già utilizzato per le indennità dei Comuni turistici al fine di dimensionare l’indennità alle implicazioni e alle responsabilità».
Su un punto tutti si sono trovati d’accordo: a farsi carico degli eventuali aumenti non dovranno essere i singoli Comuni, ma direttamente la Regione. «Il Cal – chiude Revelant – formulerà una proposta tenendo conto della situazione in Fvg e nelle altre Regioni, che dovrà essere equilibrata e ragionevole. Poi la decisione politica spetterà al Consiglio regionale».
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