Musulmani in preghiera per le vittime di Genova «Aiuteremo le famiglie»
Trecento musulmani in preghiera per le vittime di Genova, ieri in Comina, nella moschea di Pordenone. Oggi, per il lutto nazionale bandiere a mezz’asta in Tribunale, Questura, Prefettura, uffici pubblici e nelle scuole.
«Il sermone del venerdì è cominciato con le condoglianze per le vittime di Genova – ha spiegato l’imam Mohamed Hosny –. Il crollo del ponte Morandi sull’autostrada A10, alla vigilia di Ferragosto, è stato ricordato nella moschea di Pordenone per esprimere il nostro cordoglio e la vicinanza ai famigliari delle vittime». Prima di intonare le sure coraniche, i musulmani di Pordenone hanno invitato i fedeli di Allah a passare ai fatti. «Nel Friuli occidentale ci sono tremila musulmani: ognuno potrà aiutare in base alle sue possibilità – ha proseguito l’imam –. Il primo atto è quello della preghiera, perché la comunità ritrovi forza e unità per superare il dolore».
Una giornata di cordoglio nazionale, oggi, in segno di rispetto per le 38 vittime. La solidarietà è arrivata anche dal settore dell’istruzione. L’Associazione nazionale presidi ha segnalato e scritto al ministero di Viale Trastevere che una scuola su quattro ha una manutenzione inadeguata.
«La media nazionale di investimenti per le manutenzioni straordinarie, ogni anno, per singolo edificio è di 20.535 euro – hanno sottolineato i dirigenti –. Il 41 per cento delle scuole si trova in zone sismiche 1 e 2; il 12,3 per cento dei plessi, invece, risultano adeguati alla normativa antisismica». In città l’esempio è il Centro studi, sottoposto a interventi di manutenzione straordinaria per la scurezza impiantistica e antincendio. «Non sono mai stati eseguiti, però, lavori di consolidamento strutturale – ha riferito l’Uti Noncello –. Eppure indagini di vulnerabilità sismica sono previste dall’Opcm 3362/2004». Il contributo di 3 milioni prevede l’aggiudicazione delle opere di adeguamento antisismico allo Zanussi. —
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