Musicista rapinata: le rubano un violoncello da 1,3 milioni di euro costruito in Friuli

È successo a Parigi. Lo strumento era stato realizzato nel ’700 dal liutaio italiano Francesco Goffriller

UDINE. Un violoncello del XVIII secolo, realizzato in un laboratorio di borgo Grazzano dal liutaio Francesco Goffriller. Chi l’ha sottratto l’altra sera a Parigi alla violoncellista Ophélie Gaillard era certamente consapevole del valore economico dello strumento, di proprietà di una banca svizzera: è valutato parecchie centinaia di migliaia di euro.

L’artista transalpina è stata rapinata a Pantin, comune di 50 mila abitanti del dipartimento Senna-Saint-Denis, nella periferia a nordest alla capitale francese.

Un uomo armato di coltello l’ha minacciata fuori di casa, mentre stava uscendo, obbligandola a consegnare la custodia rosso scuro all’interno della quale erano riposti il violoncello e l’arco, un Jean-Marie Persoit del 1825. La musicista ha subito sporto denuncia alle autorità locali e nella notte si è affidata a Facebook per lanciare un appello per il ritrovamento del prezioso strumento.

«Aiuto!!! Stasera hanno rubato il mio violoncello», ha scritto la violoncellista sul social, allegando le foto dello strumento musicale. «Il violoncello – spiega ancora la musicista – è un prestito (che risale a una quindicina di anni fa, ndr) della Banca Cic».

L’istituto di credito elvetico è dunque il reale proprietario del violoncello. Il valore? Le versioni sono discordanti. Secondo il quotidiano francese Le Monde, che per primo ha rilanciato la notizia, il furto sarebbe milionario: il Goffriller varrebbe infatti tra il milione e il milione e 300 mila euro. Nel 2016 uno strumento simile, dello stesso periodo, è stato venduto per poco più di 270 mila euro.

Secondo il professor Lorenzo Nassimbeni, titolare della cattedra di viola al conservatorio Jacopo Tomadini ed esperto di liuteria, «il valore dello strumento si aggira indicativamente sui 400 mila euro. Francesco era figlio di Matteo Goffriller, liutaio ben più quotato: la valutazione milionaria avrebbe un senso se si trattasse del più anziano dei due Goffriller, i cui strumenti avevano una perfezione stilistica mai raggiunta dal figlio».

Francesco, nato nel 1691 a Venezia, arrivò a Udine per motivi non chiari nel maggio del 1714, dove - come racconta lo stesso Nassimbeni nel dizionario biografico Liruti- sposò donna Valentina, vedova di Francesco Cicuttini.

Aprì una bottega di liutaio in borgo Grazzano: un’attività che mancava completamente nel capoluogo del Friuli, e che divenne quindi rapidamente un punto di riferimento per i suonatori degli strumenti ad arco. Rimasto vedovo, si risposò nel 1733 con Elisabetta Francescone, dalla quale ebbe tre figli.

Nel novembre 1741Goffriller si ammalò gravemente e venne ricoverato nell’ospedale udinese, dove morì il 2 ottobre 1742.

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