Muore in montagna l’ingegner Fant

È precipitato per 200 metri sul monte Zermula durante un’escursione. Aveva 67 anni
Di Alessandra Ceschia
Pularo 15 Luglio 2015. Monte Zermula luogo e recupero salma caduta mortale alpinista. © Petrussi Foto Press
Pularo 15 Luglio 2015. Monte Zermula luogo e recupero salma caduta mortale alpinista. © Petrussi Foto Press

È scivolato mentre scendeva il sentiero che, dalla cima del monte Zermula, porta alla cresta attraverso le trincee e le fortificazioni costruite durante la Grande guerra.

È morto così Federico Fant, l’ingegnere udinese di 67 anni che nella mattinata di ieri aveva affrontato la salita apprezzata dagli escursionisti, tanto per le sue bellezze suggestive quando per la sua valenza storica, precipitando per oltre duecento metri in un canalone, incrostato di sbalzi rocciosi che non gli hanno lasciato scampo.

L’escursione era stata programmata dalla Parrocchia di San Domenico e aveva reclutato una ventina di partecipanti accomunati dall’amore per la montagna. Non alpinisti, perché la salita non lo richiedeva visto che si trattava di un sentiero accessibile senza particolari attrezzature, ma semplici appassionati di montagna. Una volta raggiunta la meta, la comitiva, verso le 11, si è divisa in piccoli gruppi, ciascuno dei quali impegnato a esplorare quel tratto di cresta costellato di testimonianze storiche che si inerpica fino a quota 2.200 metri.

Fant stava camminando alle spalle di un compagno di escursione che, improvvisamente, si è girato e non lo ha visto più. Ad accorgersi di quanto è accaduto è stato invece un altro escursionista, che ha visto l’ingegnere udinese perdere l’equilibrio, scivolare sul sentiero e precipitare nel vuoto.

Una caduta nel precipizio che ha restituito il suo corpo due centinaia di metri più sotto, riconsegnandolo a un altro sentiero che attraversa la montagna. A dare l’allarme alla centrale operativa del 118 sono stati i compagni, e subito si è levato in volo l’elicottero che ha portato l’équipe medica sullo Zermula. Purtroppo, il sollecito intervento dei sanitari non poteva più essere d’aiuto a Fant, che, a causa dei gravi traumi riportati durante la caduta, è morto sul colpo.

Si è allora messa in moto una complessa macchina operativa che ha coinvolto i volontari del soccorso alpino di Forni Avoltri, i quali hanno lavorato fianco a fianco con quelli della Guardia di Finanza di Tolmezzo e con i carabinieri della Compagnia di Tolmezzo, coordinati dal capitato Stefano Bortone, che hanno raggiunto in breve l’area dell’incidente. Lungo e laborioso il recupero della salma che ha richiesto anche l’intervento dell’elicottero della Protezione civile. Il corpo privo di vita di Fant è stato fissato su una barella e trasportato a valle dall’elicottero, mentre i compagni di escursione assistevano attoniti alle operazioni di recupero che sono proseguite per tutto il pomeriggio.

Quindi la salma è stata composta nella cappella mortuaria del cimitero di Paularo, dove i familiari di Fant sono accorsi nel pomeriggio. Le indagini dei carabinieri, che hanno ascoltato il racconto dei testimoni, hanno accertato come si sia trattato di un tragico incidente. È stata quindi inviata la segnalazione al magistrato Luca Olivotto, che non ha ritenuto necessario disporre l’autopsia, visto che non sono emersi dubbi sulla dinamica dell’incidente.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto