Muore dopo l’intervento L’ospedale: ora si indaghi

MONTEREALE VALCELLINA. Era stato accolto al pronto soccorso per una sospetta ernia “strozzata” e quindi da operare con urgenza. Una settimana dopo era morto. Per quale motivo? Sarà l’autopsia, disposta dalla Procura a dipanare i dubbi dei medici; è stato lo stesso Santa Maria degli Angeli di Pordenone, infatti, a inviare una relazione alla Procura e a chiedere l’autopsia sulla salma del paziente di 51 anni. La famiglia, infatti, non ha inteso presentare esposti.
Ferdinant Balint, classe 1963, è di origini romene. Da tempo abita a Montereale Valcellina. Il 22 novembre era stato portato al pronto soccorso dell’ospedale di Pordenone. Lamentava forti dolori, pur in un quadro con una certa storia clinica. Dall’accettazione era stato trasferito nel reparto di chirurgia, per una sospetta ernia strozzata. Questa si andava ad aggiungere, come precisano fonti ospedaliere, ad «alcune patologie pregresse».
Il paziente, quindi, era stato sottoposto a intervento chirurgico. Il 29 novembre, la morte a causa della complicazione dello stato generale di salute.
Visto l’epilogo della storia sanitaria del 51enne, è stato lo stesso ospedale di Pordenone a inviare una informativa alla procura della Repubblica, chiedendo l’autorizzazione per eseguire l’esame autoptico.
«Il medico che lo aveva in cura – riferiscono ancora fonti ospedaliere – ha chiesto il riscontro diagnostico per determinare la causa della morte e l’anatomopatologo dopo un primo esame ha deciso, a tutela del personale, di chiedere l’autopsia segnalando il caso alla procura».
Il fascicolo è quindi approdato dal pubblico ministero di turno Maria Grazia Zaina, che conferirà l’incarico per l’esame. Non risultano indagati.
L’esame, in particolare, intende accertare le cause del decesso, se siano state dovute al complesso quadro clinico che comunque il paziente presentava oppure per altri motivi, al momento sconosciuti.
La famiglia della vittima, invece, non ha inteso presentare alcun esposto, affidandosi alle decisioni dell’ospedale e della procura di Pordenone.
La richiesta del Santa Maria degli Angeli di Pordenone, rilevano ancora fonti ospedaliere, rientra nell’ambito di una «normale procedura, per garantire la massima trasparenza». Tale esame, infatti, è volto anche a rassicurare il personale che ha seguito il caso del 51enne dal momento dell’arrivo al pronto soccorso sino al decesso.
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