Muore dieci giorni dopo l’incidente

AQUILEIA. Cordoglio, nella città romana, per la scomparsa di Giovanni Donda, ex consigliere comunale e componente dell’assemblea generale della Fondazione Valmi Puntin. Donda, molto noto e stimato nella Bassa, è deceduto, nella notte tra sabato e domenica, all’ospedale di Palmanova. Aveva 87 anni. Lo scorso 27 agosto era stato investito da un’automobile lungo la regionale 352. L’anziano stava percorrendo via Augusta, in bicicletta, con direzione Grado-Cervignano. Giunto in prossimità del camposanto, mentre stava per svoltare a sinistra, era stato investito da una vettura che stava sopraggiungendo dalla stessa direzione di marcia. Le condizioni dell’ottantasettenne, con il passare dei giorni, purtroppo, si sono aggravate e, la scorsa notte, è deceduto. Ieri, la notizia si è diffusa rapidamente ad Aquileia. Il presidente della Fondazione Puntin ed ex sindaco, Lodovico Nevio Puntin, era molto legato a Giovanni. Sarà lui a pronunciare l’elogio funebre durante il funerale (la data sarà decisa appena arriverà il nulla osta), che sarà celebrato, con rito civile, nel cimitero di Aquileia. Settant’anni di impegno civile e sociale dedicato alla comunità. «Già da 1944 – ricorda Puntin - Giovanni iniziò il suo impegno collaborando con la Resistenza, nell’area della quarta partita, mentre a casa sua i nazisti avevano fissato il comando. Negli anni ’50 diventò segretario politico della sezione aquileiese del Pci e subito dopo consigliere comunale. Per il Pci svolse il ruolo di capogruppo per tanti anni. Memorabili le sue battaglie per il piano regolatore comunale generale e per la legge speciale per Aquileia. Negli anni ’60 partecipò anche alle lotte per l’emancipazione delle classi lavoratrici. Nel 1970, assieme al sottoscritto e a Gastone Andrian, Giuseppe Cossar e Roberto Tomat guidò il comitato per la realizzazione della “Casa del Popolo”, fu uno dei coordinatori responsabili dell’immenso lavoro per la costruzione. Era anche membro dell’assemblea generale della Fondazione “Valmi Puntin”. Diventò anche presidente della Cooperativa Carc, che gestì l’avvio dell’esercizio pubblico nella “Casa del popolo”. Giovanni era cordiale, affabile, sempre pronto al confronto, presente a tutte le iniziative pubbliche promosse dall’Anpi e Spi Cgil, cui era iscritto. E’ stato un grande esempio di collaborazione intergenerazionale. Lascia i figli Gianni e Daniela, il nipote e tanti parenti, compagni e amici». Il sindaco, Gabriele Spanghero, esprime la vicinanza alla famiglia. «Giovanni era un pezzo di storia di Aquileia – le sue parole -. Una brava persona, disponibile e con valori solidi. Era sempre pronto a dare una mano. Una grande perdita per Aquileia».
Elisa Michellut
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto