Morto sul lavoro: ci sono due indagati

Colletta per la famiglia: partecipano azienda, colleghi e sindacati. Proclamato uno sciopero di otto ore in tutti gli stabilimenti

PORDENONE. Non li lasceranno soli. La compagna e i figli di Bagna Lare, vittima a 30 anni di un infortunio sul lavoro, sono al centro dei pensieri di tutti, dai colleghi ai sindacati, passando per i vertici della Pezzutti Group, a detta di tutti attenti in modo quasi maniacale alla sicurezza sul lavoro e profondamente scossi dall’infortunio che venerdì è costato la vita all’operaio. Insieme ai colleghi e alla Uilm, che ha proclamato otto ore di sciopero, anche la Pezzutti parteciperà alla colletta indetta per aiutare la famiglia della vittima.

La magistratura intanto punta a fare chiarezza su quei drammatici momenti: lo scontro tra il muletto guidato da Lare e quello condotto da un altro operaio, la caduta del 30enne e lo schiacciamento che non gli ha lasciato scampo. Due gli iscritti nel registro degli indagati: il legale rappresentante dell’azienda e il collega di Lare, mulettista con esperienza.

Secondo quanto ricostruito fino a questo momento, i due erano soli nel magazzino della Pezzutti all’Interporto di Pordenone. Una struttura, sottolinea la Uilm di Pordenone, che rispecchia la grande attenzione dell’azienda in materia di sicurezza: l’accesso alla zona era vietato a tutti, tranne ai mulettisti incaricati dello spostamento dei materiali. Come Lare e il suo collega.

Nessun testimone, nessuna telecamera: gli inquirenti, grazie ai rilievi di Polizia e Spsal e tramite ulteriori accertamenti, sono al lavoro per ricostruire la dinamica dei fatti. Si indaga per omicidio colposo. Entrambi gli operai avevano il patentino per i carrelli: il collega di Lare, attualmente indagato e difeso dall’avvocato Paolo Dell’Agnolo, ha molta esperienza.

Neanche la vittima, però, era alle prime armi. Lare aveva lavorato diversi anni come carrellista ed era stato assunto – da appena due giorni – tramite agenzia interinale proprio in virtù della sua formazione. Oltre al collega risulta indagato anche il legale rappresentante della società, difeso dagli avvocati Remo Anzovino e Alessandro Da Re. Tra i primi ad arrivare sul posto, era profondente scosso per l’accaduto.

«La Pezzutti è un’azienda particolarmente attenta sul versante della sicurezza – spiega Felice Iannelli, funzionario della Uilm di Pordenone – e che è stata migliorata passo dopo passo. Sono tra i pochi ad avere un responsabile della sicurezza interno, organizza spesso incontri sul tema, hanno ricevuto i complimenti dell’azienda sanitaria per la gestione dei protocolli anti-Covid. Non si spiegano come sia potuto succedere».

Pur riconoscendo all’azienda una particolare attenzione sul tema, la Uilm ha proclamato a ridosso dell’incidente uno sciopero di otto ore in tutti gli stabilimenti del gruppo. Per quello dell’Interporto con effetto immediato, mentre negli stabilimenti di Fiume Veneto si sciopererà domani. «Vogliamo accedere i riflettori sulla cultura della sicurezza» continua Iannelli.

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