Morto Magri, il mobiliere alpino

Da piccolo fu miracolato da Don Bosco. Oggi pomeriggio le esequie

E’ morto a Casa Serena, a 84 anni, Mario Magri, per anni residente in viale Martelli 18. Il suo nome è legato al settore del mobile, agli alpini, allo sport e non solo. Dopo il rosario di ieri sera al Don Bosco, oggi alle 15 verranno celebrati i funerali nella stessa chiesa.

Mario Magri e San Giovanni Bosco. Un binomio inscindibile, perché Magri, di fatto, è nato e morto due volte. Il 31 gennaio 1937, nell’anniversario di morte del “santo dei giovani”, ebbe un’esperienza di trapasso. Le campane avevano già suonato i rintocchi per annunciare la dipartita quando, alle 6.30 del mattino, Mario Magri, ormai esanime, scandì due volte il nome del santo, si alzò in piedi dal letto e guarì all’improvviso. Fu un miracolo. Don Bosco venne canonizzato solo tre anni prima. Con la fine della guerra partì per il servizio militare e divenne alpino a Tolmezzo. Quell’esperienza gli resterà nel cuore per sempre, tanto che nel 1970 fu tra i fondatori dell’ Ana di Pordenone. Nel 1951 affiancò il padre nel mobilificio Julia di via San Valentino. Alle dipendenze 35 operai, in uso moderni macchinari per la lavorazione del legno. Fu anche presidente onorario dell’ Associazione sportiva Piancavallo, che organizzava tornei estivi di varie discipline per i turisti. Lascia nel dolore la moglie Augusta Toffoli, i figli Massimo, Lorena e Emanuela e quanti avevano imparato a conoscerlo e a stimarlo.

Rosario Padovano

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