Morto in Venezuela l'imprenditore Pietro Pellizzari

PREONE. Preone e la Carnia piangono Pietro Pellizzari, originario del paese friulano ed emigrato in Venezuela dove si è distinto come imprenditore di spicco nel settore delle costruzioni. Proprio in Venezuela Pellizzari è morto nei giorni scorsi all’età di 77 anni e la notizia è rimbalzata in Carnia, facendo subito il giro di Preone, dove la gente ha appreso con dolore della sua scomparsa.
Nato a Roma il 26 novembre 1939 ha studiato al Malignani di Udine diplomandosi alla fine degli anni Sessanta. Poi ha intrapreso l’avventura all’estero raggiungendo il padre, Primo, che nel 1950 si era stabilito in Venezuela.
Primo Pellizzari aveva tentato di uscire dallo stato di crisi cui versavano le famiglie della montagna carnica negli anni del dopoguerra, cercando occupazione a Roma, dove nacque Pietro, e poi in Francia, prima di approdare a San Cristobal in Venezuela. Qui la famiglia Pellizzari si riunì e divenne sempre più coesa nel lavoro.
Da una piccola officina meccanica ben presto – grazie al supporto dell’intera famiglia, tutta impegnata nello sforzo di far crescere l’azienda – venne creata una fabbrica di carpenteria metallica poi entrata anche nel mondo dell’edilizia con filiali in Messico, arrivando a dare occupazione a oltre mille persone. La recente crisi che ha colpito il Paese sudamericano ne ha però ridotto ora il numero.
Accanto a Primo Pellizzari in azienda troviamo Pietro e il fratello Landi. Un brutto momento venne vissuto anni or sono quando un nipotino di Pietro, figlio del fratello Landi, venne rapito e fu chiesto un riscatto. Prima di accondiscendere alle richieste dei rapitori, Pietro chiese la prova che il nipotino fosse ancora vivo e stesse bene. Per averne conferma chiese al nipotino, dall’altra parte del telefono, di recitare una fiaba in friulano.
Ultimamente la salute di Pietro Pellizzari si era deteriorata, a causa di dolori alla schiena, che però non frenavano la sua voglia di vivere.
Nonostante avesse effettuato esami a Caracas e a Boston, dove vivono alcuni nipoti, le condizioni fisiche non erano migliorate. Recentemente la malattia si è aggravata sino a portarlo alla morte in poco tempo.
A Preone i Pellizzari tornavano spesso; Pietro venne l’ultima volta in Carnia due anni or sono, il figlio Stefano la scorsa estate. Nella casa dei loro avi volevano ricavare una villetta per le vacanze: i lavori di ristrutturazione sono ancora in corso.
A Preone, dove vivono alcuni cugini, lo ricordano come un uomo gioviale, sempre pronto a mettersi in gioco, con tanta voglia di fare. La sua esuberanza, grazie al supporto di tutta la famiglia, trova spazio nel Fogolar Furlan, da lui creato a San Cristobal, dove grazie a una fondazione dedicata al padre “Don Primo Pellizzari” è stata creata pure una scuola per avviare i giovani verso il lavoro. Ieri i funerali in Venezuela, dove Pietro è stato sepolto nella tomba di famiglia. Lascia la moglie Rita, originaria di Valdobbiadene (Treviso), e i figli Stefano, Nadia e Daniela.
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