Morto il super fan di Elvis: la sua casa come un museo

UDINE. La passione per il “re del rock” lo aveva portato a farsi conoscere come uno dei fan più sfegatati di Presley. La sua “Villa Elvis”, a Sant’Osvaldo, era diventata meta di moltissimi visitatori, inserita in alcune mappe come attrazione da non perdere per gli amanti della leggenda del rock.
Emilio Albini, 74 anni, si è spento domenica nella sua abitazione di via della Valle. Ormai in pensione dopo una vita da commerciante di mobili, da qualche tempo era malato e il peggioramento delle sue condizioni di salute, acuitosi nelle ultime settimane, non gli ha lasciato scampo.
Nato il 20 ottobre del 1942, Emilio Albini era conosciuto all’interno del panorama della musica per la sua passione sviscerata per Elvis, che lo ha accompagnato sino all’ultimo respiro.
Dai giubbotti alle statue, dai busti di bronzo o legno, il pianoforte a coda alla Pontiac Trans Am Daytona all’Harley-Davidson - sulla quale pure aveva fatto stampare il volto del cantante americano - ma anche vestiti con il mitico colletto alla Elvis, anelli d’oro, e ancora quadri a tappezzare le pareti, mosaici e un’infinità di lp.
Tutto, nella casa, ricordava la leggendaria icona e alcuni amici, oltre al figlio Ivan, raccontano che da ogni angolo di quell’abitazione sbucava qualche cimelio.

Per anni, in occasione dell’anniversario della scomparsa del cantante originario di Tupelo, nel Missisippi, avvenuta il 16 agosto 1977, Emilio Albini lo celebrava con un necrologio sulle pagine del Messaggero Veneto, ricordando l’indimenticato e intramontabile “re del rock and roll”.
Assieme alla moglie Alfreda - con cui condivideva la passione per il “boogie-woogie”, il rockabilly e rock and roll - Emilio amava frequentare le piste da ballo delle sagre e non si perdeva nemmeno un appuntamento con le serate a tema, girando tra i locali che proponevano il genere musicale del cantante americano.
«Arrivavano i pullman davanti a casa per visitare il museo di mio padre - racconta il figlio Ivan, ancora provato per la scomparsa del genitore -: la voce si era sparsa e tutti sapevano che era un fan sfegatato di Elvis, tanto che lo chiamarono in radio e in tv ospite di alcune trasmissioni».
Negli anni d’oro conobbe Bobby Solo, Rita Pavone, Teddy Reno, Lorenzo Pilat ed era amico di Kim and The Cadillacs. Solare, allegro, amichevole, «era davvero una persona di cuore - sono le parole di Ivan, uno dei due figli (l’altra è Barbara) -, scherzava sempre, ma negli ultimi tempi, in cui era malato, gli mancava molto soprattutto il ballo».
«Una persona molto generosa, buonissima. Ricordo che al suo compleanno noleggiava le sale di locali e arrivavano i gruppi a suonare da Milano e Roma - racconta Lino Leggio, un amico altrettanto appassionato di Presley -. È nato e morto con il culto di questo personaggio, il suo era un amore sviscerato per l’artista».
Emilio si è spento nel mese in cui nacque “The King”, nell’anno in cui il cantante americano avrebbe compiuto 82 anni e nel 40º dalla sua scomparsa. I suoi funerali saranno celebrati domani alle 12 nella chiesa di San Rocco, mentre la salma partirà dall’ospedale di Udine alle 11.30.
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