Morto Da Pieve, l’anima di Porcia
Ieri mattina all’alba, nella sua casa di via Colombera 1 a Porcia, è scomparso dopo una lunga malattia Bruno Da Pieve, il re degli elettrodomestici.
Originario di Pieve di Porcia, lo scorso 5 dicembre aveva compiuto 89 anni. Non c’è persona, nel centro purliliese, che non abbia avuto occasione di conoscerlo e stimarlo. Nel 1948 gestì, assieme alla moglie Bruna Pezzutti, la storica “Gelateria da Bruno” in centro a Porcia, arrotondando lo stipendio con la vendita di bombole del gas e dei primi elettrodomestici usciti in commercio. Pochi anni dopo, agli inizi cioè del boom industriale della Zanussi, in via Colombera i coniugi Da Pieve aprirono quello che fu uno dei primi negozi di elettrodomestici della zona. La fama di “Bruno Da Pieve elettrodomestici e Hi- Fi” seppe negli anni oltrepassare i confini della provincia fino a raggiungere l’intera penisola grazie al commercio on line.
Con la morte del fondatore la comunità di Porcia perde uno dei suoi commercianti storici. Affabile e sempre disponibile con la sua clientela, come ha saputo essere fino all’età di 80 anni, quando ancora lo si trovava tra gli scaffali del negozio oramai gestito dai figli, o dietro al bancone, «mio padre - racconta di lui la figlia maggiore Maria Teresa – era un uomo gentile e generoso con tutti. Ha tenuto a battesimo oltre trenta bambini ed è stato testimone di nozze innumerevoli volte. Era sempre allegro e mai stanco perché diceva che l’allegria, in ogni male, è il rimedio universale».
Da alcuni anni, a causa di problemi di salute, Bruno Da Pieve viveva nella sua casa di via Colombera 1, a pochi passi dai “suoi” negozi assieme alla moglie Bruna, circondato dalle cure e dall’affetto dei suoi quattro nipoti e del piccolo pronipote di 11 mesi, ma soprattutto dei figli: Maria Teresa, Dina e Gianni e Giorgio che oggi gestiscono rispettivamente i due punti vendita di famiglia. Una quindicina di anni fa, infatti, ci fu l’ampliamento dello storico negozio avviato dai genitori e l’apertura di un nuovo punto vendita a pochi passi dal primo: uno, con Gianni, si è poi specializzato negli elettrodomestici, l’altro, con Giorgio, nell’Hi.-Fi. «Mio padre nella sua vita – prosegue la figlia – ha avuto due amori: mia madre che ha conosciuto prima della guerra e sposato al rientro dalla prigionia, e la Zanussi, dei cui prodotti è stato un grande estimatore».
Aveva anche un’altra passione, Bruno Da Pieve, l’uomo che a dieci anni fu costretto a non proseguire gli studi per lavorare come calzolaio, ma che non smise mai di studiare, tanto da imparare a 70 anni suonati lo spagnolo e il tedesco. L’altro amore fu il violino, che suonava nei matrimoni, così come nell’orchestra di Sacile. «Cosa posso raccontare di mio marito – si limita a dire la moglie Bruna a poche ore dalla morte –... Solamente che, quando eravamo giovanissimi, ha mantenuto la promessa che mi aveva fatto prima di partire per militare. E’ tornato e mi ha sposata. Ci fidanzammo il 13 dicembre 1946».
Il rosario in memoria di Bruno Da Pieve si terrà questa sera alle 20 nel duomo di Porcia. I funerali saranno celebrati, sempre in Duomo, domani alle 15.
Milena Bidinost
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