Morto Bernardo Dal Mas storico socialdemocratico

di Stefano Polzot
Da quindici giorni avvertiva un malessere generale che l’aveva portato a due ripetuti ricoveri in ospedale. Una situazione che non suggeriva, però, un aggravamento delle sue condizioni che si è verificato la notte scorsa portando al decesso. E’ morto, in ospedale a Pordenone, Bernardo Dal Mas, uno dei protagonisti della vita politica cittadina e in particolare del mondo socialista.
Nato il 22 giugno del 1922 a Sacile (tra pochi giorni avrebbe compiuto 89 anni), Dal Mas, che risiedeva in via Mestre, lascia la moglie Carmela Bortolin e quattro figli: Paolo, medico al Centro di riferimento oncologico di Aviano; Maria Alberta, insegnante elementare; Carlo, ingegnere; Franco, avvocato, che ha seguito i suoi passi diventando segretario provinciale di Forza Italia, dopo un’esperienza proprio nel Psi, e quindi consigliere regionale.
Nominato commendatore della Repubblica nel 1978, Bernardo Dal Mas ha rappresentato, dalla fondazione della Regione, il pordenonese nell’assemblea legislativa anche per la sua competenza tecnica. E’ stato infatti, consigliere regionale per quattro legislature, dal 1964 al 1983, seguendo l’evoluzione dei socialisti democratici: entrato nell’emiciclo triestino come rappresentante del Partito socialista, passò nel ’69 al Partito socialista unitario e quindi nel 1971 aderì ai socialdemocratici trovando una visione che riteneva più moderna e al passo con i tempi del suo impegno politico, in questo aprendo la strada a un percorso comune da parte di altri dirigenti socialisti. Del Psdi fu consigliere regionale fino al 1983 quando, progressivamente, abbandono l’attività politica, passando il testimone ai figli Carlo, che poi scelse la professione a tempo pieno, e Franco.
Nella sua lunga esperienza politica fu anche assessore regionale con presidenti prima Alfredo Bearzanti e quindi Antonio Comelli: dal ’66 al ’68 si occupò di lavoro, assistenza sociale e artigianato; dal ’73 al ’74 di istruzione e cultura; dal ’74 al ’78 di lavoro, assistenza sociale, emigrazione, artigianato e cooperazione.
Anche quando il procedere della vita lo aveva distaccato dall’impegno politico attivo, non aveva mai rinunciato a interessarsene, una passione sempre nel segno del riformismo democratico.
I funerali avranno luogo lunedì, alle 15, nel Duomo di San Marco dove la salma giungerà dall’ospedale di Pordenone. Per sua espressa volontà, dopo le esequie il suo corpo sarà cremato.
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