Morto Arrigo Mellano fu pm a Udine e Trieste Domani il commiato

Ci sono persone che restano scolpite nella memoria collettiva per l’esempio che hanno potuto e saputo dare nel corso della propria vita professionale. Arrigo Mellano, magistrato con funzioni di sostituto procuratore della Repubblica a Udine, prima, e alla Procura generale di Trieste, poi, è tra quelle e, ora che non c’è più, è così che lo ricorda chi l’ha conosciuto e ci ha lavorato insieme. A portarselo via, ieri, all’età di 90 anni, è stato un improvviso peggioramento delle condizioni di salute che, un paio di mesi fa, ne aveva reso necessario il ricovero in ospedale. La sua scomparsa, tanto più dolorosa vista la tempra con cui aveva affrontato gli anni non meno gloriosi della pensione, tra viaggi e impegni culturali, lascia un grande vuoto non soltanto tra i suoi cari - a cominciare dai figli Michele, avvocato, e Marina -, ma anche negli ambienti giudiziari regionali.
Nato a Udine, dove abitava con la moglie Mariuccia, aveva cominciato come pretore e proseguito come pm fino al 1984, quando aveva ottenuto il trasferimento a Trieste (per incompatibilità con l’attività legale del figlio). Qui, dopo una breve parentesi alla Corte d’appello, si era insediato in Procura generale, dov’era rimasto fino alla quiescenza. Nella marea d’inchieste coordinate a Udine, resta celebre quella per l’omicidio di Masarolis, quando chiese l’ergastolo per Lino Cencig. A Trieste, fu lui a rappresentare l’accusa nel processo contro i poliziotti della Digos che nel 1985 freddarono l’autonomo Pietro Greco. «Quando arrivai in Procura, era il sostituto anziano: una persona deliziosa», ricorda il collega Gian Paolo Tosel. «Una splendida figura di magistrato», commenta l’avvocato Ezio Franz, cui la famiglia ha affidato l’orazione, nel rito laico che sarà celebrato domani, alle 15.30, all’obitorio dell’ospedale. —
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