Morto a 92 anni Giorgio Cirio, decano degli avvocati friulani

UDINE. L’avvocatura friulana piange il suo decano. Con i suoi 92 anni e gli oltre sessanta di esercizio della professione, Giorgio Cirio era il più anziano legale del foro udinese. Specializzato in diritto civile, aveva continuato a seguire pratiche fino a tre mesi fa, cioè fino a quando la salute glielo aveva concesso.
Un aggravamento del suo quadro clinico, alcuni giorni fa, lo aveva poi costretto al ricovero ospedaliero, quindi al trasferimento al policlinico Città di Udine, dove venerdì scorso il suo cuore ha deceduto. Lascia nel dolore la moglie Flavia Suttora, sua compagna di vita da 34 anni, e tutto il mondo forense locale, che ne apprezzava la professionalità e l’umanità.
Per l’avvocato Giorgio Cirio il lavoro era una vocazione, ma allo stesso tempo una passione, che portava avanti senza risparmiarsi. Laureato in giurisprudenza all’università di Padova, era diventato avvocato nel dicembre 1955, dopo aver svolto il tirocinio come praticante nello studio dell’avvocato Alberto Cosattini, figlio dell’ex sindaco di Udine. Nel gennaio del 1970 era diventato anche cassazionista. Aveva condiviso lo studio con Paolo Solimbergo, compianto presidente del consiglio regionale, Renzo Kosmina e da ultimo con Lorenzo Colautti.
Nell’ultimo periodo, fino alla fine di dicembre 2020, data in cui ha cessato di esercitare, aveva lavorato con la collega Paola Lerussi. L’Ordine degli avvocati di Udine nel maggio 2016 gli aveva conferito la Toga di diamante per i 60 anni di professione e, prima ancora, la Toga d’oro per i cinquant’anni.
«Era una persona benvoluta dai colleghi e dai magistrati – lo descrive l’avvocato Lorenzo Colautti –, sempre pronto alla battuta e auto-ironico». Lo ricorda con affetto anche la collega Giovanna Cosattini, figlia dell’avvocato Alberto: «Giorgio era gioviale, di compagnia, amava stare con gli amici e, sotto il profilo professionale, un grandissimo lavoratore. Era un civilista e seguiva prevalentemente le aziende».
Un uomo brillante, che spiccava, come ha sottolineato anche il presidente dell’Ordine degli avvocati di Udine, Massimo Zanetti, «per la sua ironia e la sua generosità».
«Non avendo figli – è l’affettuoso ricordo della moglie Flavia Suttora – vivevamo l’uno per l’altra. Giorgio era un uomo intelligente e molto spiritoso, mi teneva sempre allegra. Era interessato ai viaggi e ne abbiamo fatti molti insieme perché lo incuriosivano le culture diverse. Fino a qualche anno fa aveva anche la barca: amava il mare più della montagna. Ogni anno andavamo per un periodo a Grado, ma le nostre vacanze – richiama alla memoria la donna – erano interrotte dal lavoro e lui quasi ogni giorno faceva la spola con l’ufficio a Udine: non ne poteva proprio fare a meno».
Tra le sue passioni c’erano anche le auto, soprattutto le Mercedes, e gli animali. «Con lui – conclude la moglie –, così dinamico e attivo, era impossibile annoiarsi». Per Flavia, che con Giorgio ha condiviso 34 anni di matrimonio e dieci di frequentazione, il vuoto lasciato dal marito è difficile da sopportare, ma almeno sarà alleviato dai tanti ricordi della vita piena trascorsa insieme.
I funerali dell’avvocato Giorgio Cirio saranno celebrati mercoledì, alle 10.30, nella chiesa del cimitero urbano di San Vito.
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