Moretti a Felcaro: «Ex Fornaci Giuliane dica tutta la verità»

Bumbaca Gorizia Aerea Cormons fornaci © Foto di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia Aerea Cormons fornaci © Foto di Pierluigi Bumbaca

CORMONS. Non è piaciuta al consigliere regionale Diego Moretti (Pd) la risposta della giunta Felcaro in merito alla vicenda delle ex Fornaci Giuliane. «È oramai lo sport più comodo per chi fa politica (e non solo) scaricare la colpa su chi c’era prima», dice l’esponente dem. Ce l’ha con la «premiata coppia Felcaro-Russiani», rea di aver addossato la colpa del mancato riconoscimento di tutela paesaggistica del lago di cava (artificiale) delle ex Fornaci Giuliane, al Piano Paesaggistico regionale redatto dal centrosinistra. «Nulla di più falso e scorretto: consiglio al Sindaco e al suo assessore di leggersi il Piano, frutto del lavoro di più di tre anni da parte di un Comitato tecnico misto Stato-Regione-Università definito con il Mibact e coordinato dalla Regione, e vedranno che alle pagine 26 e 27 della relazione metodologica - dice Moretti - sono definite le aree che si possono considerare laghi soggetti a tutela paesaggistica. Si parla di “cave allagate completamente dismesse” – cosa che l’area ex Fornaci Giuliane non è – ma non solo, la verifica puntuale dell’area fatta a suo tempo dal Comitato tecnico non l’ha ritenuta di interesse naturalistico, pur essendo cambiate le cose nell’ultimo anno».

La cava è in un’area privata e dal punto di vista giuridico non è “completamente dismessa” avendo la stessa amministrazione prorogata da poco l’autorizzazione e non avendo escusso le fidejussioni aperte proprio per il ripristino. «Allora Felcaro di cosa parla? Perché scarica su altri scelte che sono invece di sua competenza? Dica pertanto cosa vuole fare di quell’area, con trasparenza, onestà intellettuale, coraggio, senza sotterfugi o furberie. Coinvolga i cittadini della zona, coinvolga il Consiglio comunale – dice Moretti - in quelle che saranno le scelte future su quell’area: Su questo il Pd cormonese ci sarà, senza alcun pregiudizio. Siamo stufi di leggere che le colpe sono sempre degli altri o di chi c’era prima, altrimenti è lecito pensare tutto il possibile». —

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