Monti, la gestione dei profughi passa a un’azienda veneta

La Croce rossa si piazza terza. Al primo posto della graduatoria per gestire la prima accoglienza dei migranti, alla Caserma Monti, c’è una nuova entrata: la ditta Nova Facility di Treviso che, in Veneto, ha sbaragliato la concorrenza aggiudicandosi la gestione di molte strutture: quasi 1.800 migranti accolti nelle ex caserme Serena ai confini tra Treviso e Casier, Zanusso a Oderzo e l’ex hotel Winkler a Vittorio Veneto, e da poco la struttura di Conetta, che in passato era arrivata a ospitare oltre 1.200 migranti. Un giro d’affari da 20 milioni di euro che fa di sicuro impallidire i numeri di Pordenone.
Il bando della prefettura di Pordenone, per un massimo di 70 posti, aveva un importo presunto complessivo di 830.750 euro, pari a un’accoglienza giornaliera pro capite di 32,5 euro. La durata dell’appalto sarà di un anno a partire dalla stipula della convenzione (al momento si procede in proroga). Dopo la ditta – Nova facility è una Srl non una cooperativa – che ha ottenuto un punteggio di 84,9 su 100 punti, si sono piazzati Versoprobo Scs di Vercelli (67,58 su 100), il comitato di Pordenone della Croce rossa italiana (con un punteggio di 62,89 su 100), la cooperativa Azione sociale di Caccamo, Palermo (61,48 su 100), Consorzio Hera scs di Castelvetrano, Trapani (60,68 su 100), la ditta Tre fontane scs di Roma (39,83 su 100) e la società Ospita di Grosseto (38,61 su 100). L’ottavo concorrente è stato escluso.
La graduatoria non significa l’aggiudicazione automatica, perché ora partiranno tutti i controlli previsti dalla norma sui soggetti che hanno presentato l’offerta. Questo prima dell’aggiudicazione definitiva. È difficile però pensare, date le tante strutture che già gestisce, che la ditta di Treviso possa essere scalzata in sede di aggiudicazione definitiva.
Il bando prevede 70 posti, con la possibilità di aumentare in caso di situazione particolarmente critica. A oggi, tuttavia, non è stato necessario e negli ultimi mesi i numeri dei richiedenti asilo sembrano essersi stabilizzati. Non solo, si registra anche un veloce turnover nell’accoglienza diffusa, a dimostrazione che anche nell’iter burocratico qualcosa sta migliorando.
Secondo gli ultimi dati registrati dalla Regione (del 6 agosto), i richiedenti asilo in provincia di Pordenone sono 937, a cui si aggiungono 53 ospiti delle strutture Sprar (che fanno un percorso diverso, già previsto dai Comuni), per un numero complessivo di 990 persone, che sono pari allo 0,32 per cento della popolazione. La città, che ha sempre pagato il prezzo più alto, ha ancora un numero importante – 319 persone se si contano anche i 19 posti dello Sprar –, ma che si è ridotto notevolmente rispetto a un anno fa, quando superava quota 400 persone. In compenso è aumentato il numero dei Comuni ospitanti, che sono diventati 33. —
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