Misure anti-Covid nelle scuole: ecco, comune per comune, i fondi concessi dallo Stato

UDINE. Dalle lampade in grado di sanificare gli ambienti alle pareti di cartongesso per creare nuove aule. I Comuni del Friuli Venezia Giulia hanno a disposizione 5 milioni 172 mila euro per adattare gli spazi scolastici alle esigenze didattiche legate all’emergenza sanitaria.
La cifra stanziata dal ministero dell’Istruzione dovrà essere rendicontata entro fine anno. Quella che si sta per aprire è una vera e propria corsa contro il tempo per ampliare le aule e crearne di nuove, dotare gli istituti di sistemi di sanificazione e aprire nuovi accessi per separare le entrate e le uscite degli studenti.
In calce all'articolo pubblichiamo l’elenco dei fondi stanziati dal Miur comune per comune. Gli importi più impegnativi sono stati destinati ai capoluogo di provincia dove si registra il maggior numero di scuole.
Udine, a esempio, utilizzerà i 520 mila euro per «installare nei servizi igienici di tutte le scuole le lampade sanificanti». Ma l’assessore ai Lavori pubblici, Loris Michelini, aggiunge anche la sistemazione di alcune classi nelle aule insegnanti. Qui e altrove non vanno trascurati i tempi di consegna dei materiali prodotti all’estero: non è certo, infatti, che tutte le lampade ordinate da Palazzo D’Aronco arrivino prima di settembre.
Il monitoraggio è in corso pure a Pordenone dove il sindaco, Alessandro Ciriani, ha appena incontrato i dirigenti scolastici ed elenca un insieme di opere che oltre alle nuove aule comprende l’installazione di strutture esterne e la separazione degli ingressi e delle uscite.
«Al di là degli interventi previsti servirebbero certezze in più» aggiunge Ciriani ricordando che i Comuni ancora non riescono a definire gli orari di partenza degli scuolabus e tanto meno dei servizi di pre e post accoglienza per le famiglie.
Ancora diversa la scelta effettuata dal sindaco di Gemona, Roberto Revelant, convinto che prima di ampliare le aule sia opportuno recuperare gli spazi esistenti. «Considerato che il nostro patrimonio scolastico ha ben altri problemi, abbiamo deciso di impiegare i fondi Covid per l’acquisto di attrezzature e arredi».
Gemona punta sull’acquisto di banchi meno ingombranti per recuperare spazi interni e garantire così il distanziamento sociale tra gli studenti. Anche il sindaco di Pavia di Udine, Beppino Govetto, sta valutando la situazione con i tenici.
«Dobbiamo ampliare un’aula nell’elementare di Lumignacco recuperando lo spazio destinato ora a ripostiglio – spiega –, mentre nella scuola media di Lauzacco non è ancora certo se utilizzeremo a scopi didattici l’aula magna o se, invece, opteremo per l’ampliamento di due più piccole».
Quelle in corso sono giornate di sopralluoghi e scelte tutto sommato cariche di incertezza visto che tutti si aspettano che lo scenario possa cambiare ancora. A Latisana, infatti, il confronto con i dirigenti scolastici è previsto per lunedì. Solo dopo aver dialogato con i presidi il sindaco, Daniele Galizio, valuterà come proseguire.
Nell’era Covid non è facile neppure per i sindaci e gli assessori rispondere alle esigenze delle scuole. Non lo è perché si trovano a operare in un clima assai incerto. Qualcuno, come il primo cittadino di Pordenone, è pronte a sostenere i costi con fondi propri, ma ancora non è in grado di delineare un percorso chiaro.
Ci sono troppe incognite: «Dopo aver incontrato i dirigenti scolastici ho avuto un momento di sconforto» rivela Ciriani, nel rivelare di aver accantonato circa 300 mila euro per fronteggiare eventuali richieste di aiuto da parte delle scuole, in un momento in cui tutti ci apprestiamo a voler fare di più.
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