Minacce sui social e via raccomandata al direttore di Tpn Multa e risarcimento

Capita talvolta ai giornalisti di essere querelati per diffamazione, nel momento in cui diffondono notizie – nella maggior parte dei casi di cronaca – che evidentemente alle persone chiamate in causa non stanno bene. In questo caso, invece, l’uomo che si era sentito chiamato a suo parere ingiustamente in causa non si è rivolto all’autorità giudiziaria, ma ha minacciato ripetutamente il cronista che l’aveva citato.
Il giornalista in questione è il direttore di Telepordenone Alberto Comisso, all’epoca dei fatti vicedirettore, ed è stato lui – rappresentato dall’avvocato Fabiano Filippin – a rivolgersi alla procura per segnalare il comportamento di Riccardo Celotto, 71 anni, di Pasiano, difeso dal legale di fiducia Piero Cucchisi. L’uomo è stato condannato dal giudice Alberto Rossi per minacce a 850 euro di multa, senza menzione nel casellario giudiziale (il pm Patrizia Cau aveva chiesto 2 mesi di reclusione), e dovrà corrispondere mille euro di provvisionale al cronista, oltre alle spese legali.
Tre anni fa, sentita la notizia che lo riguardava al tg di Tpn, Celotto cominciò a tempestare Comisso di lettere e post su facebook.
Numerosi gli episodi presi in esame dal pm, tante frasi pubblicate sui social network, del tipo «Ti faccio sospendere dall’Ordine dei giornalisti», «Delinquente, ti insegno a vivere». Nel capo di imputazione si fa anche riferimento a una raccomandata inviata al cronista, dal contenuto chiaramente minaccioso: «Comisso stai tranquillo, io ti spacco le gambe per quello che hai fatto».
Così l’allora vicedirettore dell’emittente cittadina aveva deciso di adire le vie legali. E ieri la vicenda dovrebbe essere stata definitivamente chiusa. —
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