Minacce di morte alla senatrice De Monte

Lettera alla parlamentare democratica, componente della giunta per le elezioni, che ha esaminato il caso Berlusconi

UDINE. Una busta bianca con l’indirizzo scritto in stampatello e con un francobollo. Una delle tante che la senatrice friulana Isabella De Monte riceve ogni giorno. Questa volta, però, il contenuto della missiva è minaccioso, e si rifà al suo ruolo di segretario della giunta per le elezioni del Senato, organismo parlamentare chiamato a decidere sulla decadenza di Silvio Berlusconi. «Chi vive per l’odio e pregiudizio – si legge nella lettera, tra l’altro in una forma grammaticale non perfetta – di odio perisce. State pronti che da questa fine non vi salva nemmeno il padreterno».

Poche parole impresse in stampatello su un foglio di dimensione A4, con un computer, circondate da due immagini piuttosto eloquenti: nella parte alta dai volti dei quindici senatori di Pd, M5S, Sc e Sel che hanno votato a favore della decadenza di Berlusconi, nella parte bassa dai cadaveri del duce Benito Mussolini e degli altri gerarchi fascisti appesi a testa in giù in piazzale Loreto.

Un messaggio fin troppo eloquente, arrivato a tutti i componenti della giunta per le elezioni. De Monte ha ricevuto ieri la busta. Non l’ha nemmeno aperta, sapendo già cosa contenesse dopo essersi confrontata con i suoi colleghi di partito, ma si è subito recata al commissariato di polizia, a Roma, per sporgere denuncia.

«Ci sarebbero diverse versioni della lettera, con qualche parola che cambia – afferma De Monte –. Un gesto che certamente non può né intimidire né impaurire i componenti della giunta, ma che non va preso sotto gamba. Dopotutto, in questo periodo siamo nell’occhio del ciclone per il voto sulla decadenza di Berlusconi, e quindi siamo piuttosto esposti. Per quanto mi riguarda – aggiunge – non ho intenzione di cambiare né idea né atteggiamento sulla decadenza, ma non voglio neppure sottovalutare la cosa».

A sorprendere la senatrice De Monte sono i tempi con cui la lettera è stata ricevuta, e cioè tra mercoledì e giovedì di questa settimana. «Se avessi dovuto prevedere un gesto simile – ammette – me lo sarei aspettato a inizio ottobre, al momento del voto (la giunta si è espressa il 4 ottobre) e non venti giorni dopo. Non si tratta quindi di un atto frutto dell’emotività o della rabbia del momento, ma di un’azione ragionata, che quindi può suscitare una maggiore preoccupazione».

L’autore della lettera intimidatoria ha preso spunto dalla prima pagina di Libero di sabato 5 ottobre, fotocopiando la tabella con i volti dei componenti della giunta delle elezioni che hanno votato a favore della decadenza del Cavaliere, nella quale compare anche Isabella De Monte.

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