Michele Roveredo spinge “Ele sorriso” ad affrontare la maratona di Venezia

Una nuova impresa del presidente di Asla onlus nel ricordo della mamma malata che ha perso due anni fa

Una corsa oltre la malattia, una maratona in cui le sue gambe correranno “idealmente” assieme a quelle di una donna forte e sempre col sorriso, che la Sla (sindrome laterale amiotrofica) ha costretto in sedia a rotelle. Una nuova impresa nel ricordo della mamma che ha perso due anni fa a causa della stessa malattia e che con lui ha condiviso due gare podistiche. L’atleta maniaghese Michele Roveredo, presidente di Asla onlus Pordenone, il 28 ottobre correrà la maratona di Venezia spingendo la carrozzina su cui siede “Ele sorriso”, soprannome di Eleonora Carlon, 45 anni e mamma di un bimbo di 5, che da tempo lotta contro la Sla. Una donna tenace e che cerca di guardare alla vita con entusiasmo, nonostante difficoltà e ostacoli che deve affrontare.

«Spingerò Eleonora, in sedia a rotelle, per i 42.195 metri di gara – ha spiegato Roveredo –. Prenderà il testimone di mia mamma Piera, con cui ho condiviso nel 2009 la maratona di Venezia e nel 2010 quella di Firenze. L’obiettivo è sempre quello di sensibilizzare e raccogliere fondi contro la Sla e portare l’esempio di come è possibile affrontare le difficoltà con il sorriso nel volto e nel cuore, affinché gli ammalati possano essere trattati con dignità. Voglio smuovere le coscienze, spingendo da solo Eleonora, affinché si capisca che sensibilità e volontà possono fare raggiungere traguardi importanti e forse un giorno pure a “fermare” la Sla».

«Eleonora è un esempio – ha proseguito –. Abbiamo deciso assieme di affrontare questa avventura straordinaria e dimostrare che volere è potere. Anche se le gambe non “ascoltano” i comandi della mente, si può comunque viaggiare e spostarsi». Il messaggio che vuole lanciare Roveredo è profondo.

«Se lotti contro una malattia, puoi vincere o perdere, ma se ti prendi cura del malato vinci sempre: il mio desiderio è dare un’immagine di speranza e invitare a credere nella ricerca scientifica, senza mai mollare – ha detto –. Al nostro fianco ci sarà il fratello di Eleonora, Matteo, alla sua prima maratona. Ha fatto un voto per “Ele sorriso” e vuole riuscire a portare a termine il percorso. Sono convinto che ce la farà perché la famiglia Carlon è fatta di persone straordinarie».

Una maratona emozionante non soltanto per Eleonora e il fratello, ma anche per Michele: tanti i ricordi della mamma che riaffioreranno chilometro dopo chilometro. «Sarà emozionante dall’inizio e non mancheranno le lacrime – ha commentato –. Avrò il ricordo di mia mamma che mi aiuterà sin dai primi metri: porterò anche lei con me».

Quindi un sogno. «Vorrei riuscire a fare scendere Eleonora dalla carrozzina in prossimità degli ultimi metri e farle compiere gli ultimi passi da sola sino al traguardo – ha fatto sapere Roveredo –. Sarebbe meraviglioso». Per l’occasione, il maniaghese ha organizzato una raccolta fondi. «Ho ideato una raccolta fondi: sono stati creati salvadanai che verranno distribuiti in negozi e bar – ha concluso –. Il ricavato sarà donato ad Asla per la ricerca contro la Sla».
 

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