Metà ragazzi in presenza I presidi assicurano: «Meglio un turno unico»

Ricominciano in 675 tra Magrini-Marchetti, D’Aronco e Ial La secondaria di primo grado riparte con 100 alunni
Piero Cargnelutti
Gemona 12 Aprile 2021. Liceo scientifico Magrini. © Foto Petrussi
Gemona 12 Aprile 2021. Liceo scientifico Magrini. © Foto Petrussi

GEMONA

A Gemona tornano in presenza 675 studenti delle scuole secondarie di secondo grado, mentre i dirigenti sperano nel via libera dalla Prefettura per un turno unico al mattino. Nel centro studi di Gemona dove sono ubicati gli istituti superiori Magrini-Marchetti e Isis D’Aronco e il professionale Ial, ieri sono rientrati dopo settimane di interruzione di lezioni in presenza, la prima metà degli studenti delle prime due scuole, mentre per lo Ial di via Bariglaria l’attività non si è mai interrotta. Complessivamente, tra D’Aronco e Magrini-Marchetti, ci sono 1350 studenti, 600 nel primo e 750 nel secondo.

Ieri, come da protocollo, sono rientrati metà degli studenti per un totale di 675, mentre l’altra metà tornerà oggi e così si proseguirà a giorni alterni. In entrambe le scuole, l’arrivo è organizzato in due fasce temporali: dalle 8 alle 13.20 e dalle 10 alle 15.15. In questo modo il sistema di trasporto è in grado di garantire il distanziamento, ma i presidi sperano si giunga a una sola fascia come è già possibile per le scuole di Tolmezzo, perché gli istituti gemonesi garantiscono le distanze per accogliere metà popolazione scolastica al giorno: «Noi – spiega Marco Tommasi, preside del Magrini-Marchetti – abbiamo previsto un gruppo consistente di classi nella fascia dalle 8, e 3 o 4 classi dalle 10. Certamente, se riuscissimo ad avere solo le ore mattutine sarebbe più semplice sul piano organizzativo e anche gli studenti non sarebbero costretti a rincasare tardi». All’Isis D’Aronco ci sono invece 600 studenti e anche in quel contesto il doppio turno è sentito come un problema: «Nel nostro caso – dice Nereo Gerussi, vice preside dell’istituto – ci sono 20 classi che iniziano alle 8, e 20 alle 10. Se potessimo avere gli studenti solo al mattino per le lezioni, avremo la possibilità di utilizzare i locali scolastici per altre attività come i laboratori e le lezioni di recupero». Entrambe le scuole hanno mantenuto i laboratori nelle settimane di zona rossa. Lo Ial, che conta 300 studenti ed è un istituto professionale, non si è mai fermato: «Nel nostro caso – spiega Davis Goi, coordinatore dell’istituto – ci sono molte ore di laboratorio necessarie, che non si sono mai interrotte, anche se prevediamo diverse ore di formazione a distanza. Non aver interrotto l’alternanza scuola lavoro ha permesso ai nostri studenti di continuare la formazione all’interno delle aziende del territorio».

Per quanto riguarda la media Cantore la settimana scorsa sono rientrate le prime, ieri le seconde e le terze (un centinaio di ragazzi). —

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