Merletto patrimonio Unesco Gorizia aderisce al progetto
Sedici città firmeranno un protocollo per raggiungere l’obiettivo Il presidente Della Torre: sarà un modo per conferire ulteriore prestigio

La Fondazione Scuola Merletti di Gorizia parteciperà al progetto di candidare il merletto italiano come patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. In tutto sono 16 le città che firmeranno un protocollo d’intesa con questo obiettivo. Oltre al capoluogo isontino hanno aderito Bolsena, Chioggia, Chiavari, Forlì, Bosa, Cantù, Meldola, L’Aquila, Latronico, Orvieto, Rapallo, Sansepolcro, Santa Margherita Ligure, Varallo Sesia e Venezia. La convenzione impegna i soggetti firmatari a salvaguardare gli elementi e le espressioni di determinati patrimoni culturali immateriali con eventi, azioni e attività di cooperazione nazionali e internazionali.
«Sarà un modo per caratterizzare sempre di più la nostra città e per conferirgli prestigio» ha detto Carlo Della Torre, presidente della Fondazione Scuola Merletti di Gorizia, nel negozio-showroom in Corso Verdi 86 che da circa due anni promuove e vende le proprie creazioni artigianali. Qui è stata illustrata anche una serie di attività collaterali alla candidatura. «Stiamo mettendo in piedi un concorso tra i pasticceri della regione per realizzare un prodotto tipico che possa diventare il “dolce del merletto», iniziativa che dovrebbe essere avviata prima di Natale. «Prima, a settembre – ha spiegato ancora Della Torre – una delegazione di norvegesi verrà a frequentare i nostri corsi intensivi grazie a un contributo ottenuto dal loro governo. Le nostre attività, più in generale, vanno molto bene. Abbiamo più di 800 iscritti e le nostre insegnanti sono richieste fuori regione».
Per quanto riguarda la candidatura Unesco, non sarà comunque un percorso né breve né facile. Ci saranno infatti diversi step da superare, come la catalogazione del merletto goriziano e la partecipazione a diversi eventi, come la Biennale del merletto nell’aprile del 2018 a Venezia e la Biennale di Bolsena, sempre il prossimo anno. Al progetto crede il Comune di Gorizia, rappresentato ieri in sede di conferenza stampa dall’assessore Guido Germano Pettarin. All’incontro erano presenti, per la Fondazione Scuola Merletti di Gorizia, la direttrice Miriam Mauri e la vicepresidente Maurizia Marini. Mauri ha spiegato le origini del merletto goriziano, che risalgono alla prima metà del 1600 con l’arrivo in città di due madri Orsoline dal Belgio che insegnarono quest’arte alle altre suore dell’ordine. Si tratta di un corpus di diverse tecniche di lavorazione a fusello come il “fiandra a tre paia” .
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