Mense universitarie bando da 18 milioni per Udine e Trieste

UDINE. Maxi bando da 18 milioni di euro per il servizio mensa degli atenei di Udine e Trieste. È il primo atto della riorganizzazione degli Erdisu (Enti regionali per il diritto allo studio) in un’unica agenzia, così come deciso dalla giunta Tondo: una sola gara per centinaia di migliaia di pasti da servire nell’arco di tre anni. C’è tempo fino alle ore 12 di lunedì per inviare le manifestazioni di interesse. Ma sulla scrivania del responsabile del procedimento già da giorni si stanno accumulando i modelli di richiesta per partecipare alla “Procedura negoziata per l’allestimento e la gestione del servizio di ristorazione delle mense universitarie degli Erdisu di Udine e di Trieste”.
La gara apre ufficialmente la prima settimana di marzo ed è assegnata con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. «Sebbene gli Erdisu di Udine e Trieste siano ancora due enti distinti, la funzione di erogazione del servizio di ristorazione agli universitari avviene con una gara unica, ma i due lotti restano separati dal punto di vista contabile – spiegano da viale Ungheria –. In sostanza ci stiamo adeguando al processo di revisione del sistema degli Erdisu basato su una legge regionale che porterà all’accorpamento degli Erdisu in un’unica agenzia».
L’appalto da 18,2 milioni di euro «affiderà a un’impresa specializzata, o a imprese temporaneamente o stabilmente raggruppate, l’allestimento e la gestione del servizio di ristorazione delle mense universitarie degli Erdisu di Udine e di Trieste», come si legge nell’avviso di pre-informazione.
La riforma degli Erdisu varata dalla Regione punta a superare un doppione istituzionale. «La riforma non nasce da esigenze determinate dal taglio della spesa – spiega l'assessore all’Istruzione, Roberto Molinaro –, spesa che continuerà al livello attuale come previsto dai documenti contabili. E non riguarda nemmeno i livelli delle prestazioni, bensì interviene sulle modalità di organizzazione e gestione delle prestazioni stesse, oggi affidate a due omologhi enti strumentali della Regione, ciascuno dei quali dotato di un proprio presidente, consiglio di amministrazione, collegio di revisori, direttore e organico di personale».
Si tratta nei fatti di una duplicazione che la Regione intende superare, proponendo una gestione unitaria del diritto allo studio universitario improntata secondo criteri di qualità, efficienza, efficacia ed economicità. L'opzione più accreditata per raggiungere l'obiettivo è la costituzione di un’agenzia, promossa dalla stessa Regione e partecipata dalle università e dagli istituti di alta formazione, che avrà competenze esclusive in materia di promozione e di gestione degli interventi, e funzioni programmatrici del settore.
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