Meno fiori nei cimiteri

La tradizione di portare omaggi alle spoglie dei propri cari si mantiene solida anche quest’anno ed anzi, si registra un notevole aumento dell’afflusso nei cimiteri durante le settimane che precedono la ricorrenza di «Tutti i santi» del 1 novembre. Aumentano le persone – e non a caso le forze di polizia hanno intensificato i controlli in questi giorni –, ma calano sensibilmente le vendite.
Colpa della crisi economica, che continua a farsi sentire. Il budget pro-capite scende, quindi la gente sceglie mazzi più economici e che durino di più nel tempo. «Durante l’anno – come ci racconta Sara, proprietaria di un negozio di fiori specializzato - si registra una diminuzione di vendite di fiori recisi per cimitero poiché richiedono una cura più assidua. La gente opta di più per piante o fiori di stoffa. Ma durante la commemorazione del 1 novembre le persone tornano a comprare mazzi di fiori freschi».
I fiori
Per quanto riguarda i fiori recisi, i crisantemi rimangono la tipologia più venduta, non solo perché è il fiore di stagione ma perché legato, in Italia, alla simbologia della commemorazione dei defunti. Al mercato li si può trovare a 1,5 euro l’uno, mentre in negozio la spesa è sui 2 o 3 euro ciascuno. La varietà “Tokyo”, cioè quella col gambo più sottile, è la più venduta; mentre calano molto le vendite della varietà “a palloncino”, poiché più delicata e meno duratura. Anche le “Eleonora” è diminuita sia come vendite sia come produzione. La varietà “Turner”, conosciuta soprattutto dalle persone anziane poiché molto in voga negli anni ’80, può arrivare a costare 15 euro ciascuno perché si tratta di una varietà rara, coltivata da pochi produttori in Liguria e che richiede molta manutenzione.
Per quanto riguarda i mazzi di fiori freschi, aumentano le richieste di mazzi misti, quindi con più varietà di fiori, aggiungendoci anche rami, bacche e foglie varie. Il costo parte dai 4,5 euro e aumenta con la grandezza e la tipologia di fiori impiegati. Altro fiore venduto per questa occasione è il giglio, sia nella varietà asiatica, che è anche la più economica, sia nella varietà orientale, più costosa. C’è un ritorno, inoltre, dei fiori tradizionali quali garofani e gerbere, che hanno un costo molto contenuto – un euro ciascuno – molto richieste anche le rose che a seconda della varietà hanno un prezzo che oscilla tra l’1,5 e i 3 euro l’una.
Scendono moltissimo invece le vendite dei gladioli, fiore che, tempo fa, era secondo nelle vendite solo al crisantemo. Novità degli ultimi anni sono le orchidee recise che vanno forte nelle vendite per via della loro lunga durata. Il costo per dieci orchidee recise varia dai 15 ai 25 euro.
Le piante
Rimangono l’omaggio più pratico e funzionale. Non necessitano di una cura assidua e resistono bene alle intemperie. Si va dai 4,5 ai 10 euro per una pianta di crisantemo ma si può arrivare anche a 30 per le varietà più pregiate e per le dimensioni più grandi. Il crisantemo “a margherita” è la tipologia più venduta, scende invece, come nel caso del fiore reciso, quello “a palloncino”. Ciclamini ed eriche rimangono una valida alternativa al crisantemo, ottimi sia per quanto riguarda il prezzo – dai 3 ai 7 euro - sia per quanto riguarda la resistenza alle intemperie.
I lumini
Calano moltissimo le vendite dei lumini, tanto che alcuni negozi di fiori hanno deciso di non tenerli più sugli scaffali. Se, una volta, era consuetudine comporre sulla tomba del proprio caro una croce formata dai lumini, ora poiché molte tombe hanno il lume perpetuo non vi è più necessità di comprare ulteriori candele. Diminuite anche le composizioni floreali con candele o soggetti religiosi. Seppure il trend stia andando verso una riduzione della spesa, rimane molto sentito il bisogno di portare un dono – seppur piccolo - al proprio caro.
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