Meningite, migliora il ragazzo in coma

PORDENONE. I medici del reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Pordenone cominceranno a breve a ridurre la sedazione che tiene in coma farmacologico il ragazzo di Azzano Decimo colpito da sepsi meningococcica, una forma di meningite, e ricoverato da lunedì pomeriggio. Intanto nei laboratori della Aas 5 di Pordenone proseguono le analisi per individuare il ceppo del meningococco per capire da quale tipo è stato colpito il ragazzo.
Tutto è cominciato domenica notte quando un quattordicenne italiano residente a Azzano Decimo con la sua famiglia, si era sentito male: aveva accusato i primi sintomi di quella che sembrava una banale forma influenzale.
Ma febbre alta, malessere, vomito e la comparsa di petecchie nelle ore successive hanno fatto nascere nei genitori il timore che si trattasse di altro e di ben più grave rispetto a una semplice influenza. Lunedì pomeriggio, quindi, l’hanno portato all’ospedale di Pordenone.
Al pronto soccorso pediatrico hanno immediatamente intuito la gravità della forma che aveva colpito il ragazzo e trasferito in terapia intensiva, dove è stato ricoverato in isolamento, Le analisi effettuate hanno confermato che lo studente è stato colpito da una sepsi meningococcica, una infezione che si diffonde nell’organismo attraverso il sangue, casi più rari rispetto alla meningite.
Lo studente, che frequenta un istituto superiore di Motta di Livenza, è stato subito sottoposto alle cure del caso, ma anche posto in coma farmacologico. Fin da subito, però, il suo organismo ha dimostrato di rispondere positivamente alle cure.
Alla luce del fatto che gli indicatori del suo stato di salute indicano un lieve miglioramento i medici nelle prossime ore procederanno alla riduzione della sedazione anche per capire quali sono state le conseguenze del virus sul ragazzo. Il paziente rimane ancora in prognosi riservata nonostante i segnali positivi.
Nella casa del giovane a Azzano Decimo si vivono ore di apprensione per la malattia arrivata improvvisamente a sconvolgerla, ma la speranza è sostenuta dalle notizie che arrivano dal reparto di terapia intensiva.
Nel frattempo tutti coloro che sono stati a contatto con il giovane negli ultimi dieci giorni sono stati sottoposti a profilassi antibiotica non appena gli esami hanno confermato il sospetto dei medici, ovvero che si trattasse da infezione da meningococco. Una quindicina di persone tra i familiari e conoscenti con cui era venuto a contatto.
Tra loro anche alcuni amici con cui aveva trascorso una serata nel fine settimana. Sottoposti a profilassi come da protocolli anche i compagni di classe del giovane, che frequenta un istituto superiore di Motta di Livenza. In questo caso la profilassi è stata eseguita dal personale della Ulss 9 di Treviso che ha anche inviato una lettera di rassicurazione alle famiglie dei ragazzi iscritti alla scuola.
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