Medico insultata, all’ospedale arriva la polizia

Offende il medico, vola un “cafona” e arriva la polizia in ospedale. Ore concitate quelle vissute nel reparto di rianimazione dell’ospedale civile Santa Maria degli Angeli a Pordenone. Il caso è capitato domenica scorsa. Il figlio di un paziente ultrasessantenne in debito respiratorio ha preso a male parole il medico specialista che, poi, l’ha denunciato agli agenti.
«Mi hanno offesa, denigrata nonostante l’impegno massimo professionale profuso verso il paziente – ha sporto querela il medico Mara Maria Disconzi – I parenti della persona in terapia intensiva mi hanno assalita e non ritengo giusto denigrare chi si adopera per salvare vite umane».
Il parente dell’ammalato avrebbe apostrofato la dottoressa accusandola di aver «abusato con sedativi per intubarlo». L’assistenza respiratoria endotracheale è prevista nelle linee di intervento terapeutico della rianimazione. La reazione della famiglia, nei confronti della specialista, è stata quella di toni esasperati e urla. Gli agenti della polizia sono arrivati nell’area del reparto rianimazione intorno alle 13 e gli animi si sono accesi. «La difficoltà respiratoria a causa di una malattia neuromuscolare, andava risolta – ha spiegato Disconzi –. Non c’erano alternative se non quella della procedura applicata di intubarlo. Il figlio mi ha urlato “cafona” e altri epiteti». Sono volate parole grosse contro la terapia attivata su un paziente che era in forte difficoltà respiratoria. «La polizia ha steso il verbale con denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale – ha detto la dottoressa Disconzi –. Il figlio dell’assistito mi ha assalita verbalmente e non ritengo giusto fare finta di nulla. Lo sgomento di fronte alla sofferenza e al dolore, provoca strane reazioni. Comprendo lo stato d’animo di preoccupazione dei familiari – ha proseguito il medico –. Nulla però può giustificare atti di grave violenza come quelli che si sono verificati nei miei confronti. Siamo di fronte a una preoccupante escalation di violenza nei confronti di una categoria che tra mille difficoltà porta avanti, nella stragrande maggioranza dei casi, il suo lavoro con estrema professionalità. Ci sono tre mesi di tempo per ritirare la querela – ha concluso Disconzi –. Voglio pensarci: credo si tratti di una questione di principio».
Un allarme arriva anche dall’Ordine dei medici di Roma. «I camici bianchi – hanno richiesto più volte dalla xapitale per gli ospedali – sono tutti i giorni in trincea. Servono più posti di polizia negli ospedali».
«Chiediamo rispetto – prosegue la dottoressa Mara Maria Disconzi con la sua equipe –. Sui valori nel lavoro non si deroga. La squadra di medici e infermieri del reparto di rianimazione è di alto valore professionale. Che vengano vituperati come è accaduto, è inaccettabile».
Il reparto di anestesia, rianimazione e terapia intensiva dell'ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone, situato in via Montereale 24, è una struttura complessa situata al piano terra del padiglione C. I giudizi degli utenti sul web sono buonissimi.
«Non abbiamo parole per esprimere il nostro ringraziamento per il reparto di terapia intensiva di Pordenone – è uno dei commenti postati on line dai pazienti e dalle famiglie –. L'equipe è unita, disponibile e molto competente. In un brutto momento come quello che stiamo passando, abbiamo trovato il conforto di una nuova famiglia. E sapere che nostro padre è nelle migliori mani possibili ci rasserena. I medici sono schietti, onesti, competenti e gentilissimi».
Chiara Benotti
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