Maxi-tamponamento a Padova Distrutta famiglia friulana Foto

POLCENIGO. Tragico incidente lunedì pomeriggio sulla regionale 308, strada a grande percorrenza che collega Resana a Padova che ha coinvolto la famiglia Quaia residente in via Pordenone a San Giovanni di Polcenigo.
Si è verificato un maxi-tamponamento a catena a Reschigliano di Campodarsego nel quale ha perso la vita Floriano Quaia. Con lui nell’auto c’erano anche la moglie Mirella Ianna, 69 anni, e il figlio, Giuseppe, 41, rimasti feriti e ricoverati all’ospedale di Padova. Grave è il 41enne, in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione; meno grave la donna, che non versa in condizioni preoccupanti.
L’incidente è accaduto verso le 17.15 all’altezza del viadotto di via Pontarola, ed è stato rilevato dagli agenti della polizia locale della Federazione dei Comuni del Camposampierese.
Secondo quanto accertato dai vigili, il botto ha coinvolto quattro mezzi che viaggiavano in direzione Padova: un’Alfa Giulietta condotta da G.P., 36 anni, di Pavia; una Fiat Punto al cui volante vi era C.O., una 32 enne di Borgoricco nell’Alta Padovana; l’Alfa Romeo GT dei Quaia e un autoarticolato Fiat Iveco di una ditta di trasporto inerti di Rovigo, guidato da G.F.
I vigili non si sbilanciano su chi fosse alla guida della GT, se il padre o il figlio. Le cause dell’incidente sono da verificare, ma è indubbio che c’entri anche la velocità. Non a caso, sulla 308 sono stati installati diversi autovelox.
In mezzo ai veicoli, la situazione più pericolosa, si sono trovati i Quaia, che hanno avuto la peggio. La vettura è finita contro l’Alfa che la precedeva ed è stata tamponata dal camion: la famiglia friulana è rimasta incastrata fra le lamiere, tanto che per liberare gli occupanti sono dovuti intervenire i vigili del fuoco di Padova, che hanno tagliato le lamiere per riuscire a estrarli dall’automobile e consentire i soccorsi.
Le condizioni dei due uomini sono apparse subito gravissime, soprattutto quelle di Floriano. Tutta la famiglia Quaia è stata trasportata all’ospedale cittadino: i due uomini sono stati accolti in area rossa, la donna in area verde. Floriano Quaia non ce l’ha fatta, è deceduto poco dopo il ricovero nonostante il prodigarsi dei medici. Si spera ora che almeno Giuseppe sopravviva.
Ferita in maniera non grave anche la ragazza di Borgoricco, trasportata in autolettiga all’ospedale di Camposampiero. Chiusa al traffico la 308 in entrambi i sensi di marcia per permettere i rilievi e la rimozione dei mezzi, che sono stati messi tutti sotto sequestro. Per poter riaprire la regionale è stato necessario far ripulire la strada, disseminata di detriti. La circolazione è ripresa dopo tre ore.
La notizia della morte di Floriano Quaia è rimbalzata nel giro di poche ore nel paese pedemontano, dove viveva con la moglie e il figlio in una casa di via Pordenone. Era un uomo molto conosciuto: era stato imprenditore dell’azienda di mobili della famiglia, “Arredamenti Quaia”, lungo la strada princiaple di San Giovanni, che gestiva con il fretello Francesco. Successivamente, aveva deciso di ritirarsi dal lavoro e da allora conduceva una vita piuttosto riservata.
La famiglia Quaia è stata funestata da tragiche morti che hanno coinvolto anche il padre di Floriano, Bernardo, e il figlio primogenito, che si chiamava come il nonno: il primo è rimasto ucciso in seguito all’urto con un camion negli anni Ottanta, il secondo è stato vittima di un incidente stradale negli anni Novanta.
Oltre a Giuseppe, Floriano e Mirella hanno anche una figlia, Patrizia, libera professionista, che vive a Milano.
Sconvolto per la tragica notizia il sindaco di Polcenigo, Mario Della Toffola.
«La famiglia è molto nota – ha affermato – e Floriano era conosciuto. E’ una notizia che mi sconvolge. Ora l’importante è che il figlio Giuseppe si rimetta presto e possa rientrare nella casa di San Giovanni con la madre Mirella: a entrambi e ai familiari vorrei rivolgere tutto il mio cordoglio e la vicinanza in questo momento drammatico per la famiglia».
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